ROMA – “Tissone, da buon poliziotto, dovrebbe credere nella presunzione di innocenza e leggere le informative del Viminale, piuttosto che fare politica di quart’ordine per una sinistra che sta diventando sempre più indifendibile: invece di diffamarci, pensi a stigmatizzare quanto di vergognoso hanno combinato nelle ultime settimane gli antifascisti a Bologna, a Genova o a Milano. Senza parlare di Firenze, dove un suo collega è rimasto gravemente ferito per l’ottusità criminale dell’antifascismo militante, che ha fatto esplodere una bomba davanti a una libreria vicina al nostro movimento”.
Così in una nota il leader di CasaPound Italia Gianluca Iannone replica a al segretario generale Silp Cgil, Daniele Tissone. “Tissone potrebbe prendersela con chi mette le bombe – prosegue Iannone – Invece, alla faccia della libertà di pensiero, arriva al paradosso di sostenere che CasaPound, associazione di promozione sociale legalmente riconosciuta, non dovrebbe aprire una sede a Grosseto per evitare un problema di ordine pubblico. Poi tira in ballo il vicepresidente del movimento ‘fermato durante alcuni scontri a Roma’: ebbene, vogliamo fargli sapere che Simone Di Stefano è stato arrestato mentre difendeva in modo non violento due famiglie italiane da uno sgombero ingiusto, e non assaltando la sede di un movimento politico concorrente come fanno ogni giorno gli emuli della Resistenza da lui decantata.
D’altronde, queste cose non siamo solo noi a dirle – spiega il leader di Cpi – È un’informativa del Viminale ad affermare che la violenza proviene sempre dai centri sociali che cercano di negare l’agibilità a CasaPound. Il presidente del Silp pare non aver letto quel documento, eppure sembra citare la risposta del ministero dell’Interno all’interrogazione di Pd e Sel che chiedevano ‘spiegazioni’ su quell’informativa così ‘benevola’ e conto dei procedimenti penali contro di noi.
Il ministero ha risposto che i nostri attivisti negli ultimi cinque anni hanno collezionato 359 denunce. Ma, a fronte di quelle 359 denunce, quasi sempre relative a manifestazioni e occupazioni temporanee, CasaPound ha un solo condannato in via definitiva. Senza dubbio un record tra le forze politiche in Italia, e anche tra quelle sindacali”.