FOLLONICA – Vaccinazioni, 118, distretto sanitario. Sono solo una parte degli argomenti trattati a Follonica dal gruppo tematico sanità e welfare della segreteria del Pd che venerdì ha promosso un incontro a cui hanno partecipato Leonardo Marras capogruppo PD al consiglio regionale, Stefano Scaramelli presidente della commissione sanità del Consiglio regionale, Giacomo Termine presidente conferenza dei sindaci dell’ASL Toscana Sud–Est e di alcuni sindaci e di alcuni operatori impegnati nei settori sanitari e sociali e nel volontariato.
Per quanto riguarda il servizio del 118 «La sofferta scelta della “centrale unica” spostata alla città del Palio ha accelerato l’unificazione dei modelli in atto a Grosseto e Siena, scontando il fatto che i problemi gestionali che ci sono stati, sono derivati non solo dai diversi modelli ma anche dalla necessità di avere maggior numero di mezzi, tutto ciò ha prodotto malcontento nei cittadini e nei volontari del servizio, talvolta chiamati a svolgere prestazioni senza un adeguato periodo di formazione, specializzazione e omologazione ai quali pur dotati di defibrillatori non si poteva certo chiedere di sostituirsi ai compiti che spettano ai medici. Diamo atto alla Regione di aver compreso le criticità e di cercare di porre rimedi organizzativi e funzionali».
Sulle vaccinazioni il Pd aggiunge «L’allarme suscitato sulle vaccinazioni è fonte di grande preoccupazione delle famiglie e dei cittadini, auspichiamo che la Regione e le ASL, prima di ricorrere a provvedimenti “obbligatori” per legge, avviino insieme ai Comuni una grande campagna di sensibilizzazione in tutti i territori per coinvolgere famiglie, istituzioni scolastiche ed esperti che da un lato informino sulle varie ipotesi di vaccinazioni contro vecchie e nuove malattie e dall’altro, si possa mettere nelle migliori condizioni giovani, adulti e loro famiglie per essere coinvolti e consapevoli delle scelte da operare per tutelare la propria salute e quella di tutti i cittadini».
Sulle «Zone distretto i sindaci sono maggiormente chiamati in causa per il ruolo che la riforma attribuisce loro sia nel coinvolgimento per le scelte delle aree che per gli obiettivi per qualificare le scelte. Condividiamo l’appello sottoscritto dai 17 Sindaci della Provincia sui criteri della rappresentanza e la necessità dell’integrazione, della programmazione e della omogeneizzazione dei servizi. La riduzione del loro numero, deve spingere i territori ad integrarsi e, visto che questa scelta sarà incentivata, le risorse aggiuntive andranno a tutto vantaggio della capacità della Zona nel sapere corrispondere alle nuove esigenze e ai nuovi e molteplici bisogni sociali e sanitari mettendo la sanità pubblica nelle condizioni ed in grado di utilizzare le nuove risorse disponibili per scelte innovative nella erogazione di servizi e prestazioni ai cittadini. Qui si gioca anche il futuro delle Società della Salute e la loro capacità di gestione dei servizi integrati socio-sanitari, invitiamo pertanto Sindaci e Direzione ASL e Regione a riflettere attentamente sui modelli sin qui sperimentati, che per quanto attiene alla nostra esperienza delle Colline Metallifere ci pare esistano le condizioni favorevoli per procedere verso la obbligatorietà di riconferma della scelta, attraverso il dialogo ed il confronto con il COESO di Grosseto(con il coinvolgimento possibile ed auspicabile anche delle ASP) che porti intanto ad un unico modello di gestione e successivamente, consenta di avere una struttura operativa che solo i tempi di accelerazione della approvazione della proposta di legge della Giunta Regionale sulle Zone –Distretto potrà favorire. In tal senso, ribadiamo che all’ampliamento del CSS di Follonica e la istituzione della Casa della Salute (con Medici di Famiglia e Specialisti come perno funzionale) dovranno trovare accoglienza anche: il potenziamento dell’assistenza domiciliare e del personale infermieristico, l’ammodernamento delle attrezzature tecnologiche con l’estensione in H12 della radiologia, nella prospettiva di far compiere a Follonica e Scarlino un vero salto di qualità capace di innalzare il più rapidamente possibile i livelli assistenziali realizzando l’Ospedale di Comunità».