GROSSETO – Qualcuno ha rotto i sigilli che l’Acquedotto del Fiora aveva messo sui contatori dello stadio Grosseto calcio. Questa mattina il presidente del Fiora Emilio Landi ha presentato una denuncia contro ignoti. La società sportiva ha infatti un debito consistente con l’Acquedotto. Si parla, a dire della stessa società di 25 mila euro mai pagati, secondo Max Pincione, perché nelle tubature ci sarebbe una perdita. Praticamente, da quando la società si è insediata, avrebbe pagato una sola rata.
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La cifra era in realtà ancora più consistente, ma la società aveva certificato un perdita, che era stata riparata, e fu calcolato un piano di rientro, con una rateizzazione di quanto dovuto. Peccato che la società abbia pagato una sola rata. «La società parla di ulteriori perdite, ma dal contatore in poi delle perdite risponde l’utente. Siamo all’interno di una proprietà privata, e non è di nostra pertinenza, sono a carico del gestore dello stadio o del Comune».
Nei giorni scorsi gli operai dell’Acquedotto sono andati a sigillare due dei tre contatori che portano acqua allo stadio: quello esterno e quello intermedio, mentre per quello dentro alla struttura è stato richiesto l’accesso alla società. Stamani almeno ad uno dei contatori erano stati rotti i sigilli, mentre gli altri due continuano a risultare inaccessibili.
«Nonostante il piano di rateizzazione concordato con la società – precisa Landi -, il Grosseto calcio ha tentato, con il comunicato di questa mattina, di dare una versione diversa della vicenda, addossandoci la responsabilità di quanto accaduto».
Il rischio ora, se la società non pagherà, è che questi soldi ricadano sulle spalle dei cittadini. Quando il Comune riprenderà lo stadio (cosa che potrebbe avvenire a giorni), infatti, non sarà responsabile di quanto non pagato dal precedente fruitore, ma ovviamente questi soldi verranno ripartiti e addebitati sulle bollette di tutti i cittadini.