GROSSETO – Il Psi, con una nota a firma del segretario provinciale Francesco Giorgi e della Commissione agricoltura, interviene sulla questione dei predatori.
“Come molti sanno – si legge nella nota – la nostra regione, e in particolare il territorio della Maremma grossetana, sono luoghi di produzioni d’eccellenza. Pensiamo alla produzione vitivinicola, ma soprattutto a quelle produzioni agroalimentari, oggi sono ormai conosciute come eccellenze per la qualità e la cura della loro preparazione”.
“Pensiamo inoltre al pecorino maremmano Dop, che sta conquistando sempre più la ribalta dei mercati, e che è un prodotto di assoluto rilievo internazionale. In Maremma, inoltre, lavorare nel settore agroalimentare, richiede l’utilizzo di spazi naturali e il raggiungimento di un equilibrio fra la ciò che richiede la specie umana e ciò che richiedono le altre specie animali. Le nostre bellezze paesaggistiche, peraltro, sono il risultato del millenario lavoro delle varie civiltà che si sono susseguite nella storia, da quella etrusca in poi”.
“Proprio per questo il nostro paesaggio, per come è stato formato, per sopravvivere deve essere curato, nel giusto equilibrio fra la produzione agroalimentare e lo spazio richiesto dagli animali selvatici. Significa che, come la natura non deve essere depauperata eccessivamente da parte dell’uomo, così neppure gli animali selvatici possono essere lasciati proliferare eccessivamente. Si pensi agli ungulati, che danneggiano i campi coltivati o devastano il sottobosco”.
“Oppure, si pensi ai numerosissimi stormi di uccelli, soprattutto storni, che recano gravi danni a fondamentali produzioni agricole, quali quelle dell’olivicoltura e dei frutteti; su questi temi comunque torneremo successivamente. Ma, soprattutto, il problema dei predatori, sempre più presenti ed attivi nelle nostre aree rurali, ha ormai raggiunto dimensioni tali da non poter più essere sottaciuto o sottovalutato. Il nostro pensiero al riguardo è il seguente.
Noi non siamo sulla stessa lunghezza d’onda degli estremismi, né di quelli che pretendono di lasciare evolvere in peggio la situazione, né di quelli che, pur esasperati, pretendono di farsi giustizia da sé. Tuttavia le cronache recenti ci pongono all’attenzione una situazione drammatica, che non può essere sottaciuta o nascosta: l’equilibrio è rotto e branchi consistenti di predatori aggrediscono e uccidono, gli animali da allevamento, prevalentemente gli ovini”.
“Restando per la tutela delle specie protette, protette significa che va evitata l’estinzione – scrivono i Socialisti – innanzitutto evidenziamo che pure gli ovini sono animali, e nel nostro territorio sono il fondamento (come ovvio) della nostra produzione casearia d’eccellenza. Noi intendiamo pertanto difendere questa produzione, perché difendiamo la vita delle nostre zone e delle persone che ci abitano. Insistiamo pertanto nel sollecitare una soluzione, che deve essere ragionevole e retta dalle opportune garanzie, ma si vede difficile prevedere una soluzione che non sia il contenimento del numero dei predatori, sulla scorta, ad esempio, di quanto già fatto da altri paesi, di certo più avanti di noi nella tutela dell’ambiente naturale (come l’Inghilterra, e l’Austria, in Europa), che in tale direzione si sono già mossi”.
“I predatori, ed in particolare i lupi, si ripete, muovendosi in branchi, non pongono in essere attacchi isolati (non mangiano una pecora ogni tanto, come lascia intendere qualcuno poco esperto), ma eseguono massacri di parti di gregge o di greggi interi. In ogni caso, chi conosce davvero gli animali lo sa, anche quando ci sono delle pecore risparmiate, lo shock dell’aggressione le rende improduttive per mesi. Tutto ciò si risolve in una tragedia economica e sociale per i cittadini che si impegnano per tenere vivo il nostro territorio, che campano del duro lavoro nella campagna, un lavoro forse troppo distante dai comodi di chi fa filosofia nelle grandi città”.
“Il Partito socialista di Grosseto, invece – conclude la nota – conosce e ama il proprio territorio, pertanto ne difende e ne difenderà il tessuto produttivo, perché è giusto farlo. Intervenendo perciò, in tutte le sedi istituzionali, sino ai nostri parlamentari, che già a suo tempo si erano mossi, interverremo per trovare una soluzione, prima che sia troppo tardi”.