GROSSETO – La richiesta di commissariare Sei Toscana nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti sui rifiuti ha provocato tutta una serie di reazioni nella politica locale.
«Il commissariamento che avevamo chiesto da subito è un fatto grave quanto doveroso – afferma Giovanni Donzelli consigliere regionale di Fratelli d’Italia -: il Partito democratico è il vero mandante politico dell’affidamento ventennale da parte di Ato Toscana Sud per la gestione del ciclo dei rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto, oltre che manovratore dei comuni che ha governato per decenni, delle cooperative rosse coinvolte e dell’istituto di credito ‘amico’ Banca Etruria, tutti coinvolti nel cartello di Sei Toscana”. E’ quanto afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli, commentando il commissariamento chiesto oggi dall’Anac per la società Servizi Ecologici Integrati Toscana».
«Chiediamo che si faccia la più completa chiarezza rispetto ad una vicenda che puzza di bruciato e sulla quale vogliamo venga ripristinata al più presto la legalità – sottolinea Donzelli – purtroppo la sinistra in questa regione ha la pessima abitudine di gestire le faccende come l’orto di casa propria questa vicenda danneggia la gestione, oltre che l’immagine, dei territori coinvolti e dei suoi cittadini. Ci auguriamo che i commissari che verranno nominati faranno emergere tutto il marcio prodotto – conclude Donzelli – adesso occorre fare davvero pulizia».
«Accogliamo con favore la richiesta da parte dell’Anac, pervenuta al Prefetto di Siena, di commissariamento per la società Sei Servizi Ecologici Integrati Toscana, che si occupa della gestione integrata dei rifiuti nelle province di Grosseto, Siena e Arezzo». Gli fa eco Luca Minucci assessore ad Ambiente e Rifiuti del Comune di Orbetello e il sindaco Andrea Casamenti.
«L’istanza ricordiamo essere collegata all’inchiesta per turbativa d’asta e corruzione che vede indagate figure di vertice della società e altri soggetti collegati – affermano i due amministratori di centrodestra -. La nostra amministrazione si è sempre auspicata questa risoluzione, lo abbiamo fatto presente in assemblea ATO e lo ribadiamo in questo momento così delicato, in maniera del tutto coerente con la nostra azione».
«Crediamo che si debbano tutelare in primis i cittadini che pagano tasse salate e che devono aver garantiti i servizi. Senza dimenticare però tutti gli operatori del settore che meritano di proseguire il loro lavoro e di non pagare per colpe a loro assolutamente non imputabili. Riteniamo la figura del commissario, come figura garante lontana dalle ingerenze della politica e degli interessi economici che fino ad adesso hanno creato solamente danni. Il tutto tenendo conto di quanto dichiarato dall’Anac guidata dal magistrato Raffaele Cantone, e da essa – rileva l’Autorità nazionale anticorruzione – emerge “con assoluta chiarezza un sistema illecito, volto a favorire il raggruppamento risultato aggiudicatario, attraverso accordi collusivi e illecite commistioni tra controllori e controllati” Abbiamo denunciato insieme a pochi altri un sistema fallimentare, con i Sindaci ormai esautorati dai loro poteri e dalla possibilità di difendere i propri cittadini, il nostro lavoro prosegue nell’esclusivo interesse della nostra comunità».
«È del pomeriggio inoltrato di ieri la notizia che ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) chiede il commissariamento di Sei Toscana il gestore rifiuti dell’Ato Toscana – precisa il sindaco di Capalbio Luigi Bellumori -. La richiesta è stata inoltrata al Prefetto di Siena, a cui spetta la decisione. Per l’Autorità nazionale anticorruzione emerge “con assoluta chiarezza un sistema illecito, volto a favorire il raggruppamento risultato aggiudicatario, attraverso accordi collusivi e illecite commistioni tra controllori e controllati”».
«L’Anac rileva un quadro corruttivo che “non presenta elementi di occasionalità e casualità, ma tratteggia un sistema illecito consolidato e ramificato”. Sono molto molto preoccupato – scrive il sindaco – come Comune sin dal 2014 avevamo rilevato anomalie e come comprensorio della zona sud avevamo prodotto documenti anche all’interno dell’assemblea Ato arrivando anche a ragionare di un incarico a terzi per valutare il costo dei servizi che il gestore poneva a carico delle nostre utenze. Trovando spesso un muro di gomma proprio nei riferimenti di Ato».
«Testimone di questa attività ne è la cronaca locale. La magistratura faccia il suo corso ed individui, se ve ne sono, le responsabilità. Ma la preoccupazione diventa maggiore se pensiamo alla gestione delle partite con i comuni – prosegue la nota -. Già a novembre quando la vicenda emerse in tutta la sua gravità con nota protocollata chiesi alla Regione Toscana anche per il tramite della sua Avvocatura di fornire elementi di garanzia ai Comuni. Il Governatore parlò di una Commissione prima doveva essere politica poi tecnica ed infine non se ne è saputo più niente. Da tutta questa vicenda un interrogativo è preminente ovvero se la tariffa che dal 2014 ad oggi è stata applicata ai contribuenti sarebbe stata la stessa o inferiore se la gara “non fosse stata truccata” come scrive Cantone e di conseguenza l’onerosità dei servizi resi in regime di preordinata assenza di competitors».
«Sono a rischio gli equilibri di bilancio, e Ato, nella situazione in cui versa, non è in grado di garantire alcunché rispetto ad una partita ed un servizio di grande complessità, rilevanza e delicatezza e meno efficace potrà essere l’azione con l’eventuale provvedimento di commissariamento di SEI da parte del prefetto di Siena. Come Amministrazione abbiamo chiesto e chiediamo con ancora maggiore vigore alla Regione Toscana che sia garante di chiarezza dovuta ai Comuni, ai cittadini/contribuenti, ai dipendenti della società che – conclude Bellumori – loro malgrado si trovano in questa vicissitudine fatta ormai più di ombre che di certezze».