GROSSETO – «Il dieci di Febbraio verranno commemorate le vittime del genocidio Istriano-Dalmata, la loro colpa fu quella di essere e sentirsi italiani, e il boia Josip Tito non voleva più nessuno di essi lungo quelle terre che da Trieste arrivavano sino a Curzola». Inizia così la nota congiunta di Daniele Pizzichi (Gruppo Misto), Filippo Asta (Ncd), Agostino Ottaviani (FdI) e Sandro Marrini (Forza Italia).
«Come centrodestra oggi vogliamo che l’amministrazione comunale si impegni per organizzare un evento dove far partecipare le scuole del territorio comunale e non solo. Molte sono le associazioni che cercano di non far cadere nel dimenticatoio questa tragedia ( Lega Nazionale e A.N.V.G.D per esempio) con cui il comune potrebbe mettersi in contatto. Perché chiediamo questo? Perché più e più volte ci siamo accorti che tale commemorazione cada in secondo piano, che non si parli volentieri di Foibe, o di come i partiti dell’estrema sinistra italiana nel dopoguerra manifestassero alla stazione contro l’arrivo dei convogli carichi di profughi, e bambini. Noi vogliamo invece che il comune follonichese faccia un passo avanti, smarcandosi da tali accuse. Dopotutto quello perpetrato da Tito fu un vero e proprio genocidio ai danni di altri fratelli italiani, ed è giusto che i giovani sappiano di cosa è capace l’odio umano».
«Follonica oltretutto non è immune da questa triste storia, molte infatti sono le famiglie istriane, giuliano-dalmate o Fiumane che scappate dall’inferno comunista si sono rifugiate nella nostra cittadina, molti sono i cognomi e le storie che tutt’oggi sono presenti nel nostro suolo comunale, e non sarebbe affatto fuori luogo invitarle per raccontare le storie delle proprie famiglie. Inoltre nel nostro comune esisteva anche una piazza che ricordava quelle terre martoriate, piazza Istria, attuale Piazza XXV Aprile, cancellata dall’urbanistica ma non dai follonichesi che ancora oggi la chiamano col suo vero nome. Tale eliminazione tout court ancora oggi ci rattrista, perché le amministrazioni precedenti non seppero vedere in quella piazza, in quel nome, un possibile segnale, una scelta controcorrente che avrebbe potuto portare la nostra città verso un luogo di raccolta e cordoglio verso quelle vittime».
«Come Centrodestra dunque richiediamo che questo giorno non venga lasciato nel dimenticatoio, far cadere nell’oblio l’urlo di dolore di quelle vittime sarebbe, per l’ennesima volta, un affronto. Un minuto di silenzio, senza sapere per cosa viene fatto, è praticamente inutile. Speriamo dunque che questo appello non cada nel vuoto, dopotutto confidiamo nella macchina solidale e culturale del comune di Follonica».