GROSSETO – «Nella storia delle relazioni tra Comuni è la prima volta che una parte politica privilegia il desiderio di “poltrone” alle necessità della comunità amministrata». Il gruppo Pd in consiglio comunale a Grosseto torna a parlare di sanità.
«La sanità e in particolare l’assetto socio-sanitario in provincia di Grosseto, negli ultimi 15 giorni, è entrato nel dibattito politico grazie a continue uscite pubbliche da parte del sindaco Vivarelli Colonna, insieme ai partiti alleati – affermano i consiglieri Pd -. Il problema non è l’argomento affrontato, ma i contenuti delle esternazioni degli amministratori di centro destra: nessun cenno ai contenuti, ai servizi, agli interessi collettivi ma un continuo svilimento delle professionalità che operano nelle nostre strutture e uno scontro istituzionale essenzialmente orientato alla conquista di potere».
«Eppure la zonizzazione non è nata ieri. La conferenza regionale l’ha votata il 20 settembre del 2016, nella zona aretina ha animato una accesissima discussione politica sul tema (perché la fusione dei distretti non è stata fatta per fare uno sgambetto alla giunta di centro destra, riguarda anche le altre province)».
«Nella storia delle relazioni tra Comuni è la prima volta che una parte politica privilegia il desiderio di “poltrone” alle necessità della comunità amministrata – prosegue la nota dell’opposizione -. Prima con Alessandro Antichi di centro destra e poi con Emilio Bonifazi di centro sinistra, Grosseto ha sempre anteposto la collettività al protagonismo di campanile o di parte. La lettera che hanno firmato i sindaci delle aree che si fonderanno in un’unica zona distretto va nella direzione di ricondurre Grosseto a discutere sui contenuti, a valorizzare ciò che abbiamo, a migliorare insieme i servizi».
«Sui contenuti evidentemente Vivarelli Colonna non è preparato oppure non è interessato – sottolineano i consiglieri -. Non si preoccupa ad esempio di come funziona il 118 dopo la centralizzazione, ma solleva una questione già in via di soluzione come le disparità di trattamento degli operatori sanitari grossetani che grazie alla fusione delle tre ASL saranno equiparati ai colleghi senesi e aretini».
«Nell’audizione della commissione regionale sulla sanità, poi, abbiamo assistito a tutto ciò che un amministratore non dovrebbe fare: leggere un riassuntino, fatto da un collaboratore fidato ma non informato, che travisa la realtà delle cose. Il sindaco Vivarelli ha richiesto in quella sede, ad esempio, un emendamento per inserire il criterio della popolazione per la rappresentanza in SDS è anacronistico, quando la legge già lo prevede. All’interno del COESO vige la rappresentanza in base ai consiglieri grazie ad un regolamento interno. Fu una scelta compiuta collegialmente e all’unanimità poiché i problemi erano e sono comuni e fu seguito un criterio che prevede maggior dignità a tutti i territori. Grosseto allora era amministrata dal centro destra che evidentemente seppe ragionare nel merito e per il bene di tutti».
«La Maremma non è vittima di nessuna congiura ordita da una Regione matrigna – continua la nota -, con i nuovi distretti non ci sono tagli dei servizi ma tagli dei costi: ma grazie al minor numero di direttori ci sono 200 mila euro l’anno di risparmio e si avranno anche 300 mila euro l’anno da parte della Regione. La salute dei cittadini non può essere sacrificata sul terreno di uno scontro per conquistare primati. Vivarelli Colonna sappiamo tutti che è persona appassionata, ma l’esuberanza senza un minimo di progetto, di accortezza e di studio dell’organizzazione è pericolosa. Il rischio dell’esercizio della critica come demolizione, della conquista fine a se stessa, è creare un effetto disgregante di quanto di positivo in questi anni è stato conquistato da tutti, un sistema efficiente di erogazione dei servizi territoriali, preso anche a riferimento dalla Regione Toscana».
«Il nostro impegno parte dall’attenzione continua ai servizi che vengono erogati. In noi, su questo piano sicuramente insieme agli altri amministratori, Vivarelli Colonna troverà interlocutori leali. La salute non è poltrone per posti di comando. Le scelte di chi dirigerà dovranno seguire il criterio di sempre: la capacità e la conoscenza. Si tratta di decidere da che parte stare, da quella delle poltrone o quella della salute dei cittadini. Questa scelta spetta al sindaco di Grosseto: da una parte gli applausi di qualche fan e dall’altra avere servizi che funzionano al meglio. La salute non è un terreno di conquista elettorale e a noi ci troverai – conclude il Pd – dalla parte di coloro che vogliono far funzionare le cose».