GROSSETO – Un’occasione di attenzione speciale alla condizione dei malati e dei sofferenti e un momento di gratitudine da parte di operatori sanitari e volontari per la vocazione ricevuta di accompagnare gli ammalati. E’ questo il significato della Giornata mondiale del malato, che si celebra sabato 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine di Lourdes.
Sono trascorsi 25 anni dall’istituzione di questa giornata, voluta da san Giovanni Paolo II nel 1992 e Francesco, per celebrarla, ha scelto l’espressione: “Stupore per quanto Dio compie:
“E’ un’espressione pronunciata dalla Madonna nel cantico del Magnificat, che è l’esplosione di gioia e di stupore, appunto, di una creatura di fronte alle cose straordinarie compiute dal Creatore – commenta il vescovo Rodolfo – E’ un messaggio che ci sfida tutti a contemplare con occhi rinnovati la nostra esistenza anche quando è aggredita dal male o dalla sofferenza e rischia di apparire inutile. Eppure non c’è momento della vita di un essere umano che possa dirsi insignificante o vano da vivere. E’ questo che desideriamo ridire con questa Giornata, unitamente al ringraziamento per coloro che, in diversi ambiti e contesti, si prendono cura della malattia: medici, personale sanitario, volontari, sacerdoti, suore, ricordando che visitare gli ammalati è una delle opere di misericordia alle quali Gesù stesso ci invita, perché nella persona visitata c’è Lui stesso”.
Nel suo messaggio, il Papa invita a “trovare nuovo slancio per contribuire alla diffusione di una cultura rispettosa della vita, della salute e dell’ambiente; un rinnovato impulso a lottare per il rispetto dell’integrità e della dignità delle persone”. Proprio per celebrare la 25^ Giornata del malato, papa Francesco ha voluto che venisse pubblicata la nuova Carta degli operatori sanitari a 22 anni dalla sua prima stesura. Obiettivo: sostenere i “ministri della vita” nella fedeltà al loro “servizio alla persona umana”. La Carta è articolata in tre sezioni: generare, vivere, morire.
A Grosseto la Giornata del malato viene celebrata all’ospedale Misericordia grazie alla collaborazione fra Diocesi e Asl Toscana sud est.
Il programma
Sabato 11 febbraio, alle 10, il vescovo Rodolfo e le autorità visiteranno malati e personale sanitario del pronto soccorso adulti e pediatrico, dell’osservazione breve intensiva e del setting M (cardiologia). I pazienti ricoverati riceveranno un omaggio da parte degli studenti del corso di laurea in Infermieristica, dell’Università di Siena.
Alle 11 l’ensemble “G.P. da Palestrina” offrirà un concerto polifonico. Le celebrazioni proseguiranno nel pomeriggio, quando alle 16.30 nella cappella del nosocomio cittadino il Vescovo presiederà la Messa, alla presenza del personale sanitario, dei volontari ospedalieri, delle dame e barellieri dell’Unitalsi-sottosezione di Grosseto, del Centro volontari della sofferenza e dei malati che potranno presenziare. Saranno i bambini della scuola dell’infanzia del Cottolengo ad animare col canto la Messa.
“Ogni occasione per riflettere sul vissuto dei malati è preziosa – commenta Simona Dei, direttore sanitario della Asl Toscana sud est – perché un atto di cura non può che nascere dall’ascolto e dallo sguardo attento dei professionisti verso i problemi di salute di chi si rivolge alle nostre strutture. Un grazie di cuore a chi si impegna con la mente e con il cuore in questa direzione”.