GROSSETO – “Senza i pascoli le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città. Ci aspettiamo che le energie positive che si sono mobilitate in questa occasione si traducano adesso in impegno concreto per tutelare un bene comune con un sostegno pubblico a sistemi di difesa appropriati e un rapido ed adeguato rimborso dei danni, senza se e senza ma”.
Così Andrea Renna direttore di Coldiretti Grosseto che aggiunge: ai cittadini offriamo la possibilità di partecipare concretamente con il sostegno al progetto “Ami i lupi, adotta un pastore” con la campagna Coldiretti di crowdfunding sul sito http://www.woopfood.com/ per dare un aiuto con una formula nuova e diversa a chi porta avanti l’allevamento e la pastorizia vivendo e lavorando tutti i giorni in montagna e nelle zone collinari trovandosi, quindi, a dover convivere con la presenza sempre più massiccia del lupo”.
Per Coldiretti occorre salvare le mandrie con i vitelli ed i greggi di pecore che stanno subendo una vera e propria strage nell’indifferenza generale, provocando lo spopolamento delle montagne dove hanno chiuso almeno 1/3 delle aziende agricole negli ultimi 10 anni.
“Questo – spiega Marco Bruni, presidente di Coldiretti Grosseto – in riferimento al Piano Lupo presentato dal Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti che dopo aver ricevuto la validazione di ben 70 scienziati e il via libero tecnico all’unanimità della Conferenza Stato Regioni è stato rinviato all’unanimità dai presidenti delle Regioni su richiesta del presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini.
“Dalle Regioni – spiega Renna – ci attendiamo ora la stessa responsabilità nella difesa degli allevamenti e dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Non si possono lasciar morire pecore e vitelli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le montagne, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze italiane”.
Solo in Toscana nell’arco di due anni sono 750 le aziende agricole in cui migliaia di pecore, bovini o cavalli sono morti a seguito dell’aggressione di lupi o ibridi. mentre in Piemonte gli animali predati accertati superano le cinquecento unità in un anno. In provincia di Grosseto negli ultimi anni oltre 300 allevamenti hanno chiuso. Si deve invertire un trend negativo per ambiente e cittadini. Coldiretti Grosseto, tramite il supporto della sede regionale e all’impegno del presidente Tulio Marcelli e del direttore Antonio De Concilio, continua a chiedere la tutela del reddito delle imprese, garanzie per la puntuale e corretta quantificazione e liquidazione dei danni, la definizione delle procedure per fare sì che le forme di indennizzo e di risarcimento legate ai danni provocati da fauna selvatica non siano parziali perché soggette al regime “de minimis” e quindi limitate all’importo di 15.000 euro in un triennio.