ARCIDOSSO – «Leggendo il comunicato stampa del Sindaco Marini, come consigliera del gruppo “Insieme per Arcidosso”, un’unica idea mi ha attraversato la mente: ma davvero il Sindaco crede di poter distogliere l’attenzione da se stesso e dalle scelte da lui effettuate, e quindi di eliminare il malcontento ed i malumori della popolazione, attaccando Guendalina Amati?». A scrivere è proprio la consigliera comunale di Insieme per Arcidosso che replica al sindaco Marini.
«Mi sarei e ci saremmo aspettati risposte di ben altro livello e tenore da un uomo che ricopre una tale carica istituzionale, piuttosto che battibeccare sulla residenza di un consigliere del proprio comune, oltretutto erroneamente dichiarata dal sindaco, in quanto residente ad Arcidosso e non a Zancona, la cui verifica era di semplice effettuazione, si preoccupasse invece del benessere dei propri concittadini e ascoltasse con maggiore interesse e partecipazione ciò che gli dicono».
«Purtroppo per il sindaco Marini non ho intenzione di prestarmi al suo gioco, che mira solo a polemiche sterili lontane dal problema reale che è l’accoglienza migranti nel nostro territorio. Quella che viene spacciata come una mia battaglia personale per motivi d’interesse, ahimè per il sindaco non lo è, sin dalla campagna elettorale il nostro gruppo ha espresso idee chiare su immigrazione ed accoglienza dei profughi, l’accoglienza se necessaria va fatta, ma non a scapito dei nostri concittadini. Accogliere significa integrare, e l’integrazione va fatta ospitando chi dovesse averne i requisiti in luoghi non distanti dal centro urbano, dove è possibile uno scambio tra i migranti e la popolazione locale, tenendo sempre in primo piano la questione sicurezza, e quindi scartando a priori tutto ciò che è periferico».
«Le parole facilmente si dimenticano, ma gli scritti sono incontrovertibili, ed infatti in data 14 gennaio 2017 veniva protocollata la richiesta scritta n°308 che riportava: <>. Nessuna risposta scritta da parte del primo cittadino è arrivata alla consigliera Amati o al capogruppo Camporesi, né tantomeno è stata inserita all’ordine del giorno del primo consiglio utile che si è svolto il 30 gennaio 2017, ordine del giorno che non contemplava neppure nei propri punti la discussione di varie ed eventuali».
«Da ora in avanti farò quello che ho fatto fino ad oggi, e cioè essere gli occhi che guardano, la testa che studia e ragiona per imparare, la voce che parla e la penna che scrive a nome di coloro che non possono, a nome e per conto di tutti i cittadini del mio Comune, con buona pace di coloro che non apprezzano il mio operato».