FOLLONICA – Sarà per la cucina che in Italia è pur sempre la cucina, sarà per il modo in cui ha saputo entrare nelle case degli italiani tra profumi virtuali e cascate di lacrime, ma Masterchef è ormai diventato qualcosa in più di uno show televisivo.
Sono rimasti in undici. Undici cuochi amatoriali dietro i fornelli che, come ogni anno, tengono incollati i telespettatori in un’indigestione i di leccornie lunga quasi tre mesi. E quattro anni fa, nella seconda edizione del talent show, nella invidiabile posizione di chi lotta fino in fondo per conquistare il titolo, c’era anche la Maremma con Daiana Cecconi.
Nata a Campi Bisenzio ma follonichese d’adozione, con la sua toscanità – dentro e fuori dai piatti – seppe conquistare tutti e ancora oggi il suo entusiasmo è contagioso. La voce squillante è la stessa, come la cordialità e la gentilezza. Parlare di Masterchef è come aprire un cassetto della sua vita pieno di felicità: «Io faccio il tifo per Valerio, perché è il più bravo, conosce gli ingredienti e le cose che cucina, perché è genuino e poi perché io sono una mamma e una nonna e con questi occhi io lo guardo, voglio che vadano avanti i giovani. Non è vero che non ascolta, è un ragazzo, un bonaccione, è giusto che sia così. E penso che alla fine vincerà lui, oltre a sperarlo».
Valerio, beato tra le donne. «Mi piace molto Giulia – aggiunge – è tanto simpatica e devo dire che ha molta creatività. Vive bene questa esperienza, è solare e assaggia tutto. Margherita, invece, mi fa tanta tenerezza: giuro che quando è caduta sarei entrata dentro la televisione per aiutarla. E’ buona e sensibile, sempre pronta ad aiutare gli altri. E secondo me è molto brava anche Cristina, ma non so quanto potrà andare avanti».
Non tutto a Daiana sta piacendo. «Guardo Masterchef e sempre lo guarderò perché ormai è un pezzo della mia vita – racconta la chef – ma avendola vissuta magari mi può capitare di vedere particolari che altri non colgono. Dico la verità, non mi piacciono i giudici. Sono sempre più personaggi con i teatrini e le battute che fanno ai concorrenti. Dispiace, io so come li fanno sentire, purtroppo ormai le star sono i giudici e si dimenticano che davanti hanno delle persone che si mettono in gioco. Che mettono in gioco non soltanto le loro capacità in cucina, ma tutte le loro vite. Chi mi piace di più tra i giudici? Direi Cannavacciuolo, il suo arrivo è stato importante per il programma. E poi c’è Bastianich, anche lui è un personaggio, ma non fa finta di non esserlo è questo lo rende più simpatico».
Daiana ricorda con tenerezza come dietro quelle due ore di trasmissione ci siano una valanga di emozioni che le telecamere non raccontano. «Le puntate sono il risultato di una settimana intera di lavoro – spiega – lavoro in ogni situazione e in ogni condizione. Non solo le lunghe attese dopo aver preparato il piatto, le infinite giornate ai fornelli, ma anche cucinare al caldo, al freddo. Ricordo quando al Pordoi noi eravamo coperti da una giacchetta, davanti a noi i giudici tutti imbacuccati. Vero, non ce l’aveva ordinato nessuno, dico solo che Masterchef per chi partecipa è una cosa vera, e mi dispiace quando questi ragazzi vengono denigrati».
E adesso, Daiana Cecconi cosa fa? «Divino Mangiare è la mia creatura, e mi dispiace doverla un po’ trascurare per tutti gli altri progetti che sto portando avanti. Sono stata di recente a una cena di gala ad Arezzo, ho preparato un tortino con mousse di mortadella di Prato, risotto con scarola e stufato mantecato al blu di Maremma, arrosto di chianina ripieno di cardi e noci caramellato, dolce del cuore con cantucci di Prato e Vinsanto. Un menu tutto toscano, è vero, perché io sono una toscanista. Faccio la presidente di giuria in una gara per cuochi amatoriali, vado avanti con il mio programma In cucina con Daiana, presto sarò in Camera di Commercio a Prato per un cooking show. La cucina era già prima di Masterchef e adesso ancora di più è la mia vita. Sono felice».