GROSSETO – Una storia lunga 150 anni. E’ quella dell’Azione Cattolica, la più antica associazione laicale della Chiesa, che anche nella diocesi di Grosseto continua ad essere una presenza importante per formare laici sempre più consapevoli della loro missione nel mondo e che collaborino alla missione stessa della Chiesa secondo il modo loro proprio.
Domenica 5 febbraio l’Azione Cattolica diocesana celebrerà l’assemblea triennale, durante la quale saranno rinnovati anche gli incarichi. Il presidente, come prevede lo statuto nazionale, sarà nominato dal Vescovo diocesano sulla base della proposta del futuro consiglio diocesano.
Il ruolo dell’Ac nella Chiesa diocesana è importantissimo. Essa – stabilisce lo statuto – offre alla Chiesa particolare “il proprio specifico contributo per la formazione di un laicato adulto nella fede, per la crescita nella comunione della comunità ecclesiale e per la testimonianza del Vangelo nella concretezza della situazione storica”.
E’ anche su questo che si rifletterà nell’assemblea triennale, che si terrà nei locali del seminario a partire dalle 9 con l’accoglienza e la preghiera. Quindi l’apertura del seggio (vota un numero di delegati che varia in base al numero di iscritti in ciascuna associazione parrocchiale), mentre alle 10 è in programma l’intervento di Michele Tridente, vice presidente nazionale giovani, sul tema: “Giovani centocinquantenni: dopo 150 anni che senso ha associarsi oggi”. All’intervento seguiranno dei laboratori di gruppo. L’assemblea, dopo la pausa pranzo, riprenderà alle 15 con la relazione del presidente diocesano uscente, Aldo Spinosa, la presentazione delle sintesi dei laboratori, l’approvazione dell’atto normativo diocesano, del documento di sintesi triennale e dei bilanci. Quindi la proclamazione degli eletti. L’assemblea si concluderà alle 17.30 con la Messa nella cappella del Seminario, presieduta dal vescovo Rodolfo.
“I 150 anni di storia dell’Ac – dice il presidente diocesano uscente, Aldo Spinosa – sono costellati di esempi fulgidi di soci santi, beati, venerabili, che hanno operato in ogni campo della realtà del loro tempo: da Piergiorgio Frassati a Gianna Beretta Molla, a Riccardo Pampuri ad Armida Barelli, a Salvo D’Aquisto, a Giuseppe Toniolo, fino alla piccola Nannolina Meo, oltre a tanti altri notoriamente impegnati nella cultura, nelle scienze, nella politica”.
“Associarsi oggi non significa essere nostalgici di un passato tanto glorioso, ma cercare di accettare nel presente, sull’esempio di chi ci ha preceduto e nella realtà in cui viviamo, le sfide che ci sono poste. Come Ac posso dire che dobbiamo andar fieri di chi, associato, si impegna nelle parrocchie, in Diocesi, in tante attività caritative, e nella vita sociale e politica del territorio perché cresca il bene comune”.