GROSSETO -“La Regione Toscana vuole attuare sempre più politiche su vasta scala senza il coinvolgimento dei cittadini, arrivando addirittura a rendere praticamente inaccessibile il ricorso all’accesso agli atti da parte dei consiglieri regionali, oggetto tra l’altro di una recentissima rivolta bipartisan: in ogni caso il confronto con i risultati della caccia in braccata è penoso”.
E’ quanto dichiara Andrea Guidoni, medico veterinario e consigliere comunale di Fratelli ‘Italia- Alleanza Nazionale al Comune di Grosseto.
“Il responsabile caccia della Regione Toscana, Paolo Banti, produce dati che comprendono sia la caccia di selezione che i contenimenti ma senza darne – osserva Guidoni – la opportuna divulgazione in quanto, a suo dire, potrebbero essere strumentalizzati. In realtà la modalità di prelievo dovrebbe tenere conto delle differenze territoriali, della superficie agricola forestale, della estensione territoriale, della necessità di non stravolgere determinati equilibri.
“Lo stesso Ispra – sottolinea l’esponente di Fdi – conferma la maggiore incisività ed i migliori risultati della caccia in braccata: lo dice espressamente andando ad indicare che dopo interventi senza risultati con i contenimenti, si deve agire con la caccia in braccata. Gli abbattimenti in selezione per la provincia di Grosseto sono stati appena 71 (dato ufficiale disponibile presso ATC) a dimostrazione che tale forma di prelievo nel nostro territorio non è assolutamente idonea quando, come in questo caso, la si vuole applicare in maniera estensiva. Non per questo, però, il lavoro delle squadre da cinghiale deve considerarsi limitato: i dati parlano chiaro, nel 2015, a fronte dei prelievi citati da Banti e pari a 11500 capi in tutto il territorio regionale, dati che comprendono sia la selezione che i contenimenti, nella sola provincia di Grosseto risultano prelevati circa 21700 cinghiali.
“Insomma – conclude Guidoni – diventa molto difficile sostenere, come fanno gli uffici regionali – che la provincia di Grosseto abbia effettuato pochi prelievi visto che ammontano ad oltre il 30 per cento di quelli risultanti in tutta la Toscana”.