FIRENZE – “Lo spirito che ha animato la scrittura e poi l’approvazione della riforma della sanità toscana è quello di lavorare per migliorare un sistema sanitario già riconosciuto come uno dei più efficienti d’Italia. Dire che la volontà della Regione è togliere voce e autonomia ad una città è quanto di più distante possa esserci dalle nostre intenzioni”. L’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi risponde al sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che ieri aveva criticato il ridisegno dei distretti socio-sanitari e delle Società della Salute, esprimendo il timore che questa riorganizzazione vada a “discapito della salute dei cittadini” e dia anche “il colpo di grazia alla capacità decisionale del capoluogo”.
“Nella direzione di migliorare il sistema sanitario, chiaramente, va anche la riorganizzazione dei distretti – chiarisce Stefania Saccardi – La proposta attualmente in discussione nella commissione consiliare competente si basa su stime precise, che ci dicono che il 90 per cento dei bisogni socio-sanitari dei cittadini si riferisce alla zona distretto di appartenenza. A partire da questo abbiamo disegnato le nuove aree, facendo riferimento alle esigenze dei cittadini e alla capacità di organizzazione dei servizi: la scelta di creare distretti più grandi risponde all’esigenza di investire sul territorio e dare maggiore autonomia ad ogni singola area”.
“Si passerà dalle attuali 34 zone a 26 – spiega ancora l’assessore – Sarà ridotto il numero dei dirigenti e delle strutture amministrative, mentre la programmazione unitaria permetterà di presidiare di più e meglio le prestazioni sanitarie sul territorio, come i prelievi del sangue o le visite specialistiche, senza far spostare i cittadini anche dalle località più lontane. Con gli accorpamenti, poi, saranno messe a disposizione anche maggiori risorse da spendere per l’organizzazione e la gestione dei servizi”.
“Noi lavoriamo per il bene dei cittadini toscani – conclude Saccardi -, indipendentemente dal credo politico di ognuno e, soprattutto su materie delicate come quelle socio sanitarie, è bene sempre ribadirlo. Temo invece che il sindaco di Grosseto non abbia ben capito la reale importanza della riforma, per questo gli dico: incontriamoci e confrontiamoci, credo sia utile”.