GROSSETO – Tre rapine in pochi giorni, con spranghe e catene. Rapine particolarmente violente, in un caso, ad uno dei rapinati, erano state spezzate tutte e dieci le dita delle mani. Un modus operandi insolito per la nostra provincia, con una grossa dose di violenza. I primi due furti erano avvenuti il 26 gennaio. Nel primo caso era stata usata una spranga: il derubato era stato colpito alla testa e poi alle mani, rompendogli le dita. I ladri, in via Cherubini, erano stati messi in fuga dall’arrivo di un’auto che li aveva illuminati con i propri fari. Ma non gli era bastato. Evidentemente la ricerca di denaro era una priorità irrinunciabile, un’impellenza. I due avevano aggredito un uomo che portava a spasso un cane. Questa volte lo avevano colpito con alcune catene per rubargli il portafogli.
La serata si era poi conclusa con un furto alla scuola materna di via Giordano, poco distante da dove erano avvenute le rapine. I carabinieri, avvertiti da un cittadino, erano intervenuti rincorrendo i ladri prima in auto e poi a piedi e riuscendo ad arrestare uno dei due, un tunisino di 18 anni con precedenti vari anche quando era minorenne. Il giovane era finito in carcere per il tentato furto ai danni delle macchinette della scuola. Una volta convalidato l’arresto era stato rimesso in libertà, ma i carabinieri del Norm e della stazione di Grosseto avevano continuato ad indagare: la vicinanza temporale delle rapine e del furto metteva in collegamento gli episodi.
Il 27, appena scarcerato, il giovane, assieme ad un complice, aveva messo a segno la terza rapina, questa volta ai danni di un ragazzino di 16 anni che, in via Fattori, era stato strattonato per rubare il cellulare. A questo punto, anche grazie alle testimonianze delle tre vittime che avevano fornito molti particolari in merito ai rapinatori (tanto da consentire la realizzazione di un identikit), il cerchio si è stretto attorno ai due stranieri, due tunisini, con precedenti vari e irregolari sul territorio italiano. I rapinatori sono stati anche riconosciuti dai rapinati e sabato sono finiti in carcere. Sono stati trovati nella zona della stazione.
Per i due l’attività criminale era stata una vera e propria escalation: spaccio, furti, l’uso di droghe, la vita in clandestinità, e infine le rapine. Le forze dell’ordine stanno lavorando proprio per ristabilire il senso di sicurezza. Già 6-7 i decreti di espulsioni emessi nell’ultima settimana, e i carabinieri hanno intensificato i controlli per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti.