GROSSETO – Arriva il giorno dopo la manifestazione di Roma la risposta degli assessori Fabrizio Rossi e Luca Minucci alle critiche per la loro partecipazione all’iniziativa romana di Fratelli d’Italia con tanto di fascia tricolore, in veste quindi istituzionale e non soltanto come esponenti di una parte politica.
«Il fastidio di quelle fasce non e’ lo stesso che provate nel mandare a casa i lavoratori della Coop e della Lucchini; Non vi sentite “sconvolti” quando vengono messi sul lastrico migliaia di risparmiatori di Banca Etruria? Dai giovani che sono senza lavoro e senza prospettive e dalle donne che devono scegliere tra un figlio e il lavoro?»
«Non eravate sconvolti nel vedere ex sindaci partecipare a manifestazioni di sigle sindacali?! Neanche davanti a Sindaci invitati per discutere dei problemi di settori economici che poi divenivano spot pro Sì al referendum? Quelle fasce vi ricordano che siete stati sonoramente battuti e che il vostro “sistema” sta implodendo».
«Quelle fasce appartengono al popolo ed il popolo ha scelto. La manifestazione alla quale, assieme ad altre decine di amministratori e Sindaci, abbiamo partecipato non era un congresso di partito. Si sfilava in piazza per ricordare quanto sancito dall’articolo 1 della costituzione “La sovranità appartiene al popolo” non credo che nessun cittadino si possa sentire offeso da ciò».
«A differenza di chi si affanna a cercarsi un barlume di visibilità, per noi la politica è passione e impegno quotidiano, non è uno strumento per arrivare chissà dove. Non abbiamo bisogno di cariche per continuare nel mio impegno come abbiamo sempre fatto in questi anni, capisco che per gli opportunisti sia un concetto di difficile comprensione».
«Non abbiamo bisogno di farci notare dai dirigenti del nostro partito, in quanto siamo dirigenti del nostro partito se ancora non se ne fossero accorti, da anni facciamo parte dell’assemblea nazionale, non sono i partiti a decidere il nostro futuro ma i cittadini».
«Non usiamo il nostro Comune per qualcosa, ma per lasciare qualcosa alla nostra comunità, questo dovrebbe sempre essere il principio che spinge chiunque a ricoprire una carica politica e istituzionale».