GROSSETO – “Anche in mancanza di mezzi, l’amore per la cultura non si arresta. Siamo d’accordo con il presidente Mori, è proprio questo lo spirito che ci muove e che ci ha mosso sin dall’inizio, anche se siamo convinti che sia sbagliato ridurre il tutto a -poesie, quadri, musica, testi letterari”. A scriverlo sono i ragazzi di Grosseto Cultura under 30.
“Per questo – si legge in una nota – saremo lieti di raccontarle le nostre idee e le nostre proposte che qui le accenniamo soltanto: stiamo pensando ad una rassegna cinematografica incentrata sul rapporto tra uomo e divinità, alla realizzazione di uno spazio di elaborazione dell’arte urbana, un vero e proprio Laboratorio delle subculture underground, dallo skateboarding alla break dance, alla cultura hip pop e ad una serie di eventi musicali dedicati i generi più popolari tra i giovani: indie, hip pop e jazz. Si tratta di iniziative che rappresentano in buona misura le tendenze culturali importanti oggi per i ragazzi e che hanno bisogno di un necessario sostegno materiale per essere realizzate”.
“Accogliamo con piacere, dunque, la lettera aperta del presidente Mori e la sua manifestazione d’interesse verso la Fondazione Grosseto Cultura Under 30 – proseguono gli under 30 – Siamo convinti che sia sicuramente in buona fede la sua intenzione di impiegare noi ragazzi nell’allestimento e nel buon funzionamento delle mostre culturali previste per la nuova stagione della Fondazione: dobbiamo precisare, però, che con fare da spalla intendiamo che l’offerta culturale della Fondazione Grosseto Cultura Under 30 si affianchi a quella esistente e non che si appiattisca meramente sulle iniziative già decise. Abbiamo sempre collaborato in sintonia con Fondazione, ad esempio per il Premio Monicelli o per La Città Visibile, portando il nostro contributo in termini sia di partecipazione e che di braccia, come semplici volontari della cultura. Tuttavia, la nostra finalità e sopratutto la ragione per cui Fondazione Grosseto Cultura Under 30 è nata, non è quella di semplice supporto alla Fondazione “dei grandi”, ma quella di fare programmazione culturale, di offrire un palinsesto culturale ai ragazzi, intercettare la fame di cultura delle nuove generazioni nelle vesti di chi – forse – ha i soli strumenti per comprenderli: i loro coetanei”
“Ringraziamo, infine, il presidente – si conclude la nota – per la disponibilità e per aver sottolineato la necessità di prendere iniziativa, l’augurio è quello di incontrarci presto ad avviare un confronto, le nostre maniche sono rimboccate e le nostre energie creative a disposizione”.