GROSSETO – Per l’Orchestra Matterella si prevede un anno di enorme ed intenso lavoro. Stanno lavorando ad un nuovo album che si chiamerà ‘‘Questi sono affari nostri’’: sound e idee sono stati rinnovati con l’idea di creare una visione più alternativa, forse più folk-rock. La band sempre molto aperta all’influenza e all’amalgama di molti stili musicali come la musica latina, il rock, il jazz, il folk, e lo ska reggae si impegna ormai da due anni dalla formazione a creare e comporre nello stile preferito.
Non c’è un idea di stile fissa, le contaminazioni di qualsiasi tipo sono sempre ben accette. “Infatti – dice Tommaso Niccolai, docente di batteria alle Scuderie Capitani alla scuola di musica Rockland Grosseto e componente della band – quest’anno partiamo alla grande con un nuovo singolo Carina., registrato nello studio ‘‘Extrabeat’’ di Clive Simpson a Roma in collaborazione con Piero Bronzi, didatta e sassofonista di grandissima esperienza e sensibilità comunicativo-artistica”.
Il nuovo video-brano, “Carina”, girato ed editato dal video-maker professionista Andrea Bastogi, verrà presentato online venerdì 27 gennaio alle ore 18 (https://www.facebook.com/orchestramatterella/).
L’ Orchestra Matterella nasce nella primavera del 2014 grazie ad un fortuito incontro con una pennetta usb caduta nelle tasche di un valente batterista che la fece ascoltare non troppo casualmente al suo vecchio padre contrabbassista.
La pennetta conteneva i germogli dei tutte le sue future musiche in forma di basi mal registrate da un tal Fabio Scherani che è diventato l’ autore di tutte le canzoni. Dopo un ascolto attento si è creato un moto di entusiasmo e Fabio Scherani (voce, violino, ukulele, armoniche e pianoforte), Tommaso Niccolai (batteria e percussioni), Massimo Niccolai (contrabbasso, basso elettrico e ukulele basso) si misero alla ricerca di un valido chitarrista che fu presto trovato nella persona di Amedeo Monda (Chitarra Classica). Ma cosa c’era dentro quella pennetta usb? C’era la semplicità, una musica dai colori cangianti senza toni indefiniti e con poche infiocchettature che arrivava dritta al cuore. Il lavoro non è stato semplice.
I tre musicisti dell’Orchestra, Massimo, Tommaso e Medo (Fabio ama più definirsi un confezionatore) hanno faticato non poco per entrare nello spirito di quei piccoli germogli che dopo un anno di lavoro sono diventati delle rigogliose piante che potete ascoltare nel primo cd dell’Orchestra “A Patatì”.
Un misto di pizzica, ritmi latini e rock come si suonava una volta in un’atmosfera acustica in cui il violino balcanizza. Inoltre la voce matura di Fabio, dolce e graffiante allo stesso tempo, rende le canzoni cariche di umanità. I testi sono in parte scritti e in parte improvvisati e parlano di vita, quella di tutti e quella dei sogni di tutti.