GROSSETO – L’on Sani, presidente della XIII commissione agricoltura della Camera, ha depositato un’interrogazione al ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
«Sull’autostrada tirrenica – sottolinea Sani – siamo arrivati al redde rationem. Poiché a nostro parere è chiaro che si tratta di un’infrastruttura determinante per lo sviluppo economico della Maremma, chiediamo che il Governo faccia sentire la propria voce nei confronti di Sat, che deve ascoltare Regione Toscana, Enti locali che hanno un atteggiamento costruttivo e forze produttive, dandosi l’obiettivo di risolvere i problemi del tracciato e quelli della viabilità complanare. Problemi che sono stati segnalati con le osservazioni relative ai Lotti 4 e 5b. Sat non può cercare alibi, e alibi non gli vanno dati contro l’interesse del territorio. In questo contesto ho chiesto al ministero, e quindi al governo, di esercitare il proprio ruolo».
Per sapere – premesso che:
la Società Autostrada Tirrenica Spa (Sat) ha come oggetto sociale esclusivo la promozione, progettazione e costruzione di un’autostrada a pedaggio tra Civitavecchia (Roma) e Rosignano (Livorno);
il completamento del corridoio tirrenico autostradale (denominato “A12”) rappresenta un intervento strategico di preminente interesse nazionale e comunitario;
nel 2013 è stato approvato il progetto definitivo del tracciato con l’obiettivo di iniziare i lavori, con il progetto esecutivo, nel 2017;
all’interno del tracciato riveste particolare importanza il tratto fra Grosseto Sud e Ansedonia (lotti 4 e 5B) presenti su territorio della Regione Toscana;
sul progetto Sat, sul quale è attualmente in corso il procedimento di valutazione di impatto ambientale, la Giunta regionale della Toscana ha già espresso il proprio parere raccomandando indicazioni progettuali specifiche;
l’attuale progetto di Sat, che per lunghi tratti prevede l’ammodernamento dell’attuate strada statale Aurelia, è oggetto da anni di critiche da parte degli enti locali territoriali, delle categorie produttive e delle associazioni ecologiste che hanno denunciato con forza le gravi conseguenze economiche, sociali e ambientali che l’opera comporterebbe sul territorio;
in particolare il nuovo tracciato causerebbe, tra l’altro, le seguenti criticità:
- la mancanza di una reale ed efficace viabilità alternativa locale ad oggi non presente sull’area che verrebbe aggravata dalla carenza, nel progetto Sat, di adeguati accessi alla nuova autostrada;
- la continuità produttiva e l’esistenza stessa di insediamenti industriali e commerciali presenti lungo l’asse progettuale ipotizzata;
- l’eccessiva vicinanza di assi viari ed opere accessorie a centri abitati già esistenti;
- con l’entrata in vigore del pedaggio sarebbero penalizzati soprattutto i cittadini residenti nell’area che devono raggiungere i centri maggiori o il capoluogo di provincia, dal momento che non è presente una rete viaria complementare o alternativa;
- la compromissione della vocazione ambientale, agricola e ricettiva dell’intera zona oltre a causare gravi rischi per l’assetto idrogeologico del territorio già colpito duramente da calamità naturali negli scorsi anni;
nei giorni scorsi il viceministro delle Infrastrutture e Traporti Riccardo Nencini ha dichiarato che l’Autostrada Tirrenica ha un valore prioritario per la viabilità del Centro Italia ed ha annunciato la conferenza dei servizi sull’opera entro il mese di gennaio. Riccardo Nencini ha inoltre rimarcato che il tratto sarà terminato entro il 2021;
tali affermazioni hanno suscitato forte preoccupazione dal momento che un accelerazione dei lavori implicherebbe inevitabilmente l’assunzione quasi totale del progetto Sat del 2013;
La progettazione proposta sui lotti 4 e 5B presenta eccessive criticità su molteplici aspetti, tant’è che sorge il dubbio sulle reali intenzioni di SAT di realizzare l’opera, in quanto si accentuano, invece di risolvere questioni su cui è nota una spiccata sensibilità delle popolazioni interessate: scarso rispetto ambientale e paesaggistico; pessima viabilità secondaria con la sostanziale assenza di complanari; aggravamento del traffico su tutta la rete ordinaria e i conseguenti effetti sui residenti, costretti a usare la viabilità autostradale e il costo (elevato) del pedaggio. Da considerare anche i danni cui andrebbe incontro un vasto il tessuto imprenditoriale investito direttamente dalla realizzazione del tracciato.
Il progetto proposto, quindi, oltre a non rispondere alle esigenze di competitività e sviluppo del territorio, scarica insostenibilmente i costi del pedaggio sulle comunità locali, compromette l’equilibrio sociale, economico ed ambientale.
Interroga per sapere se
Se il progetto esecutivo dei lotti 4 e 5B citati in premessa terrà conto delle indicazioni progettuali espresse dalla Giunta regionale Toscana e delle necessità motivate dagli enti locali territoriali e dal vasto ed articolato tessuto produttivo, sociale, economico ed associazionistico locale.