GROSSETO – In attesa dei dati sugli arrivi e presenze dell’anno trascorso, che come consuetudine verranno rilasciati dalla Regione Toscana nei prossimi mesi di maggio-giugno, il Centro Studi e Ricerche della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno ha effettuato un approfondimento dei dati sull’andamento delle imprese turistiche nelle province di Grosseto relativamente ai primi sei mesi del 2016.
In generale negli ultimi anni le imprese attive nel turismo, settore già “maturo” dal punto di vista imprenditoriale, hanno continuato a crescere senza soluzione di continuità, anche nei momenti peggiori della crisi economica.
A metà 2016 le sedi d’impresa turistiche registrate in provincia di Grosseto risultavano pari a 2.093 unità (+1,1% tendenziale).
È soprattutto l’Amiata che registra un aumento nel numero delle imprese, pari al 2,8%.
Alla fine del 2015 nella provincia di Grosseto l’offerta turistica era composta da ben 1948 strutture tra cui 303 le alberghiere e 1645 le extralberghiere.
Sono circa 150 mila turisti stranieri che hanno scelto la Maremma come meta per le loro vacanze e sono sopratutto tedeschi, francesi e olandesi.
Ma il dato è in ribasso al contrario di quanto avviene a livello regionale.
È utile però ricordare che per i turisti non italiani i dati sono forniti dall’Ufficio Italiano Cambi e relativi ai viaggiatori stranieri in Italia, la fonte è un’indagine campionaria che sottostima notevolmente i dati per le province periferiche a vantaggio dell’identità Toscana/Firenze/città d’arte.
L’afflusso turistico è stimato in 33,5 milioni di pernottamenti in Toscana, 930 mila in quella di Grosseto: coerentemente con gli arrivi, il dato regionale appare in aumento, mentre quelli provinciali sono in forte calo.
Meglio dal un punto di vista economico: il turismo straniero dovrebbe aver portato “nelle tasche” dei grossetani circa 69 milioni di euro. Si calcola che ogni turista abbia speso poco più di 70 euro al giorno per la propria permanenza a Grosseto contro una media di 110 euro per la Toscana nel suo complesso.
Il turismo è per la maggior parte balneare e risente in modo marcato della stagionalità del fenomeno, nonché, più in generale, di un’ipersensibilità nei confronti degli andamenti meteorologici.
Per quanto riguarda i turisti italiani, provengono per lo più da Toscana e Lombardia: spesso fedeli alle proprie mete tradizionali di vacanza ma ancora poco differenziata in termini di provenienza che alla lunga potrebbe rappresentare una criticità.
I turisti provenienti da altri continenti sono ancora in numero limitato ma è anche chiaro che la maggior parte di essi, quando decide di visitare l’Italia, preferisce recarsi nelle città d’arte famose e prestigiose, piuttosto che rilassarsi al sole di un’accattivante spiaggia o fra gli ulivi di un agriturismo, nel “dolce far nulla”.