GROSSETO – Sulla questione 118 e sulla riorganizzazione dei servizi interviene il Collegio Ipasvi di Grosseto che rappresenta gli infermieri.
«Un anno fa dicevamo che nella riorganizzazione Aziendale – si legge nella nota dell’Ipasvi – andavano premiate le eccellenze di ogni singolo territorio che dovevano fare da riferimento per gli altri assumendone anche la gestione».
«Il sistema del 118 Maremmano era, dati alla mano, la naturale eccellenza di riferimento. Poiché, senza essere ipocriti, anche la sanità non si sottrae a ragionare su logiche diverse da quelle squisitamente professionali questo non è accaduto ma non ci siamo stracciati nessuna veste. Lo sapevamo da anni. Ci viene riferito che i colleghi Grossetani su Siena più che affiancare per formare stanno lavorando a pieno regime».
«Ci viene riportata una centralizzazione massiccia sul pronto soccorso del capoluogo maremmano, come già sottolineato da altri prima di noi, per triage telefonici sovrastimati con utilizzo non appropriato dei mezzi a disposizione. I pronto soccorso periferici rimangono intasati per una gestione rallentata delle ordinarie. Il see and treat adulti in pronto soccorso, che permetterebbe una riduzione ed un veloce smaltimento dei casi meno gravi, non si può applicare per mancanza di personale (e non certo da ora)».
«I reparti ospedalieri di conseguenza ne soffrono. Guardiamo con soddisfazione alla decisione della zona Centro di implementare l’infermiere di famiglia andando a dare ancora più corpo all’assistenza domiciliare che è una delle strade naturali da perseguire».
«La soluzione? Non staremo qui a dire che la centrale deve ritornare a Grosseto, questa battaglia doveva essere fatta prima e non adesso. Bisogna far crescere competenze e sinergie per migliorare appropriatezza, e questo è un percorso lungo ed è l’unico sensato da fare. Nel frattempo è necessario però assumere personale e assumerlo subito, implementando i mezzi a disposizione sia in termini di mezzi sanitari avanzati che di sistema di trasporti ordinari affidati al terzo settore. In un sistema che si ripensa e che mira ad unire efficacia ed efficienza non è mai la soluzione vincente lo sappiamo bene, ma è l’unica che adesso – a cose fatte – serve per rimediare e bloccare questo effetto domino».