GROSSETO – La sconfitta del referendum del 4 Dicembre è stato l’ennesimo segnale che ci dice che più di qualche cosa non va. Il dato nazionale, secondo cui l’ 81% dei giovani ha votato “no” deve far riflettere il Partito Democratico sulle politiche verso i giovani adottate dal Governo Renzi, prima, e dal Governo Gentiloni ora, ma deve essere una sveglia anche per la nostra organizzazione: non possiamo infatti non capire che quel dato elettorale ha più di un significato e che chiama in causa anche noi Giovani Democratici.
Per questo abbiamo deciso di avviare un percorso fitto di appuntamenti che ci porti in più posti possibili del territorio per ascoltare quei giovani che magari potrebbero sentirsi rappresentati da noi, non solo a livello locale, ma che al momento si sentono soli, lontani dalla politica e, quindi, dalla nostra proposta politica. Partiremo Mercoledì 4 Gennaio da Castiglione della Pescaia alle 18 presso la Sezione PD in Via della Torre, poi Grosseto Sabato 7 sempre alle 18, saremo poi a Follonica Venerdì 20 Gennaio alle 16:30, per poi fare lo stesso in Amiata, ad Orbetello e anche altrove, organizzando assemblee aperte, pubblicizzandole sui social network e tramite i media tradizionali, prima di un’assemblea finale di livello provinciale.
Perchè la stragrande maggioranza dei giovani ha votato così? Perchè, al referendum come alle amministrative, i giovani non hanno accolto le proposte del PD e del centrosinistra? Queste ed altre domande devono farci riflettere sul nostro lavoro come organizzazione politica giovanile, evidentemente dobbiamo migliorare nel nostro lavoro.
Mentre tutti si stanno già concentrando sul congresso, lasciando dal parte un confronto con gli elettori oggi più che mai fondamentale, noi vogliamo capire, sentire dalla voce dei nostri coetanei che vogliamo rappresentare, dove e come abbiamo sbagliato, cercando di comprendere quali possono essere le possibili strade da seguire.
Crediamo fermamente, infatti, che se davvero vogliamo essere la classe dirigente del futuro, dobbiamo capire e ripartire dai nostri errori, senza vergognarcene, ma lavorando con umiltà per rappresentare una generazione ed un territorio che non meritano di restare inascoltati.