GROSSETO – Si conclude oggi l’anno con il più alto numero di lettori nella storia de IlGiunco.net. Dal 2011 ad oggi i lettori sono cresciuti sempre ogni anno, ma nel 2016 abbiamo registrato un nuovo record. Abbiamo superato il traguardo delle 19 milioni e 300 mila pagine lette (dati Google Analytics). Numeri da capogiro soprattutto per una provincia come quella di Grosseto che ha ancora margini di crescita evidenti.
La sfida per il nostro giornale così come per tutta la Maremma a questo punto è quella di continuare a crescere. Sviluppo e crescita sono parole che spesso rappresentano due chimere da rincorrere. Tutti le evocano, ma nessuno per il momento riesce a garantirle. Siamo purtroppo ancora entro la più grande crisi economica che l’occidente abbia mai conosciuto. Ci siamo dentro, ma al contrario delle sabbie mobili, in questo caso non serve rimanere fermi per salvarsi.
Occorre invece muoversi ed essere dinamici. Saper accettare le sfide che il futuro e la tecnologia ci mettono davanti. E di fronte alla carenza di infrastrutture che riguarda la nostra provincia si possono fare scelte importanti. La Due Mari va avanti e forse nel giro di una decina di anni sarà completata. Ma a parte questa “buona” notizia, il resto è un quadro nero, anzi nerissimo, con poche sfumature.
Tramontata l’idea di avere un aeroporto efficiente e di servizio al turismo del nostro territorio, adesso sembra vicina anche l’idea di rinunciare per sempre all’autostrada tirrenica. Il braccio di ferro tra chi la dovrebbe realizzare e chi invece non la vuole, almeno in questa versione 2016, alla fine vedrà vincitori i sostenitori del no. Troppo vasto e composito il fronte del no per soccombere e poi è sempre più facile dire no.
Le cose non vanno meglio se si parla di ferrovia e treni. L’alta velocità per ora rimane un miraggio e sempre più spesso bisogna combattere con i tagli anche delle ultime frecce bianche rimaste nell’arco della Maremma.
Allora che cosa si può fare se non accettare la sconfitta? Per chi vuole credere ancora nel futuro intanto si può puntare nel digitale che è meno virtuale di quanto si possa pensare. C’è bisogno infatti anche in questo caso di risorse pubbliche e private per creare una grande autostrada digitale che garantisca copertura con la banda ultra larga su tutto il territorio della provincia. E poi c’è il sogno di poter vedere anche qui da noi una piccola Silicon Valley. Esempi ce ne sono già. Uno è il laboratorio Certema a Borgo Santa Rita, l’altro potrebbe essere un polo tecnologico dedicato alla ricerca sull’agroalimentare.
Suggerimenti, non soluzioni. Per quelle ci sono i nostri amministratori che spesso sono più bravi di quelli di tante alte province. Ecco, mi piacerebbe che dopo il 2016, anno di transizione, con tante tensioni e con tante partite che si sono chiuse, anche a livello locale, il 2017 fosse l’anno della ripartenza. Noi ci saremo comunque e continueremo a raccontare la nostra Maremma.