GROSSETO – La morte del terrorista tunisino Anis Amri per mano di un poliziotto è una di quelle occasioni per fare i conti con le nostre paure. Paure profonde di una comunità di provincia come Grosseto che – allo stesso modo della comunità nazionale o di quella continentale europea – sono molto spesso basate su pregiudizi figli della mancata conoscenza della realtà fattuale. Quella un po’ arida ma inoppugnabile dei numeri.
Uno di questi pregiudizi, che mettono a rischio l’efficacia del contrasto al terrorismo jihadista, racconta di un’immigrazione in larghissima parte egemonizzata da persone di religione musulmana. Fenomeno migratorio nell’immaginario collettivo esorbitante, che a sua volta dà luogo alla sindrome dell’invasione e dell’assedio degli “islamici”.
Tuttavia si tratta solo di realtà percepita, che nulla ha a che fare con il mondo reale. Perché nel nostro Paese i musulmani effettivi sono solo 1.609.000, equivalenti ad appena il 32% dei 5 milioni di stranieri che vivono in Italia. Complessivamente il 9,1% della popolazione residente nel belpaese (stranieri+Italiani): 60 milioni e 600.000 persone.
A spiegarlo con dovizia di particolari è il Cesnur (Centro per gli studi sulle nuove religioni: www.cesnur.org), che ha recentemente elaborato i dati contenuti nel Rapporto annuale Caritas/Migrantes, curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS.
Nel capitolo Il pluralismo religioso italiano nel contesto postmoderno dell’indagine Cesnur, si snocciolano i numeri relativi al 2016 (Tavola 4). Si scopre così che i musulmani sono sì la comunità religiosa più grande fra gli stranieri residenti in Italia – 1.609.000 persone equivalenti al 32% del totale – ma che a un’incollatura ci sono gli ortodossi con 1.541.000 persone (30,7%), seguiti al terzo posto dai 908.000 immigrati di religione cattolica. Quarto piazzamento appannaggio di protestanti e altri cristiani, 255.000 (5%); poi atei e agnostici, 227.004 (4,5%), Induisti, 149.000 (3%), buddhisti, 111.000 (2,2%), e via scorrendo fino ai 7.000 ebrei (0,1%). La più piccola delle comunità religiose straniere residenti in Italia.
Applicando la stessa proporzione percentuale ai 22.000 stranieri residenti in provincia di Grosseto, che a fine 2015 aveva poco più di 223.000 residenti totali, si vede che gli stranieri di religione musulmana – appartenenti a diverse nazionalità – sono in tutto 7.040. Seguiti da 6.754 ortodossi, 3.982 cattolici, 1.100 protestanti e altri cristiani, 990 atei e agnostici, 660 induisti, 484 buddhisti, 374 “altri”, 352 altre religioni orientali, 242 religioni tradizionali e 22 ebrei.
Insomma anche qui in Maremma, nella provincia profonda, l’invasione dei musulmani non c’è. Così come non c’è in Italia. Per cui è perfettamente inutile alimentare il mito dell’invasione e della colonizzazione culturale. Potrà servire a un Salvini o a un Grillo qualunque, ma non serve a nessuno di noi. Perché alimentare paura, pregiudizi e stereotipi, alla lunga porta solo sconquassi. Perché l’equazione musulmano = terrorista è fraudolenta. E perché, alla fine della fiera, chi semina vento raccoglie tempesta……
Buon Natale a tuote le monde: dagli atei ai musulmani