GROSSETO – Ce ne sono di tutti i tipi, da quello dentro la scatoletta di tonno a quello fatto di marshmallow, e poi con i semi, e i gusci di noce, con la pasta, con gli smarties, con il das, con il sughero.
Sono decine i presepi nell’atrio della scuola di via Monte Bianco. Una tradizione che va avanti da anni e che coinvolge anche le famiglie. «È una iniziativa che quando sono arrivata già esisteva – racconta la preside del comprensivo Loretta Borri – una bella iniziativa che in qualche maniera unisce scuola e famiglie. Ogni bambino, infatti, realizza il proprio presepe a casa, con i genitori».
«Sono ormai quindici anni che il progetto è iniziato – afferma Tiziana Tozzi, insegnate di religione – l’idea è nata per far vivere ai bambini lo spirito del Natale e le nostre tradizioni. Come si vedeva una volta, al tempo dei nostri nonni, che andavano a cercare il materiale per allestire il presepe. Un modo per vivere il Natale in armonia nel cuore della famiglia, o con gli amici, dare un senso al significato del Natale».
Tra l’altro, in un’ottica di continuità, è stato allestito un tavolo anche con i presepi delle scuole materne del comprensivo e anche alcune private. Il giorno dell’open day e delle recite poi è il momento in cui tutti, i genitori, i nonni, possono vedere i presepi, circa 200, che si trovano nell’atrio della scuola. «La cosa bella è che ai bambini piace soffermarsi a guardarli, magari mentre vanno in bagno a lavarsi le mani, o quando entrano in classe, e c’è anche chi ha assaggiato quello di marshmallow».
Oltre a questo progetto ciascun bambino ha poi portato un suo giocattolo da regalare ai bambini bisognosi, un progetto che viene portato avanti in collaborazione con la Caritas. «Un modo per insegnare ai bambini i valori della condivisione in maniera concreta» conclude Tozzi.