GROSSETO – «La classifica sulla qualità della vita delle province italiane che Il sole 24 Ore ha presentato giusto pochi giorni fa non ci fa dormire sonni tranquilli, anzi ci pone forti preoccupazioni che dovrebbero riguardare noi imprenditori, la politica, le istituzioni e i cittadini». A parlare è Mario Salvestroni, presidente di Confindustria Toscana Sud delegazione di Grosseto.
«Non voglio soffermarmi semplicemente sul fatto che la nostra provincia è precipitata dal 15 esimo al 30 esimo posto nella classifica complessiva – prosegue Salvestroni -. In questa riflessione vorrei analizzare soprattutto gli indicatori economici che sono piuttosto deprimenti. L’impressione chiara è che la Maremma sia di nuovo, dopo una stagione di crescita, il fanalino di coda della Toscana. L’Italia, seppur con uno zero-virgola, sta crescendo ed anche in Toscana stiamo assistendo a territori che hanno brillantemente reagito alla crisi e stanno trovando una nuova e forte identità. Ed è quello che, crediamo, non sta succedendo in provincia di Grosseto».
«Nel nostro territorio non solo permangono gli stessi problemi che attanagliano tutte le aziende italiane – prosegue il presidente -: carenza di credito alle imprese, costi energetici alti, pubblica amministrazione inefficiente, ma vengono addirittura aggravati da una carenza ed un ritardo culturale ed infrastrutturale, fattori indispensabili per il sostegno dell’economica di impresa. Direi però, senza ombra di dubbio, che il peggior dato, che non è rappresentato ma è lo specchio della nostra condizione, ha un nome ben preciso e si chiama isolamento. Isolamento fisico, per via di infrastrutture inadeguate, isolamento tecnologico per via della mancanza di una vera banda larga diffusa, isolamento culturale per la distanza dalle principali università e centri di ricerca».
«Ed è questo isolamento che rende le nostre imprese più piccole delle già piccole imprese regionali, deboli e spesso impossibilitate negli investimenti e nella crescita, è questo isolamento che fa fuggire i nostri giovani in cerca di lavoro, spesso fuori dall’Italia stessa, è questo isolamento che rende poco attraente, per qualsiasi potenziale investitore, sviluppare nel nostro territorio nuove attività produttive – continua Confindustria -. Per questo non c’è da stupirsi se la nostra provincia è sempre più vecchia e senza giovani, meta di facoltosi in cerca di un luogo dove regni pace e silenzio, ma in quantità non sufficiente a garantire uno sviluppo economico, ciò a scapito di chi nasce e cresce in questa terra ed vorrebbe anche a trovare un lavoro».
«Per questo motivo desta particolare preoccupazione la levata di scudi contro l’autostrada (e ancor più il fatto che provenga spesso da chi con la Maremma nulla ha a che fare), che è l’infrastruttura maggiormente strategica per lo sviluppo del nostro territorio e che noi imprenditori riteniamo possa essere una delle ultime chance per risollevare la nostra economia – continua la nota -. Giusto pensare ad una viabilità alternativa, giusto pensare al fatto che non gravi sulle tasche dei residenti, ma facciamola! Non esitiamo!»
«E’ importante comunque sottolineare anche gli aspetti positivi ed i settori strategici del nostro territorio. Il comparto chimico è ancora uno dei comparti trainanti della nostra economica (e da solo rappresenta quasi il 50% dell’export provinciale), il comparto dell’automazione e dell’impiantistica, l’agroindustria ed, in generale, il manifatturiero. Questi sono i settori dove a nostro parere è necessario investire poiché producono occupazione, lavoro buono e stabile, e facilitano processi di innovazione e crescita. Sono molti infatti gli esempi di imprese ed imprenditori eccellenti che rappresentano la Maremma in Toscana, in Italia e nel mondo. E’ a loro che vanno i nostri auguri più forti e sinceri per un 2017 che possa essere ricco di crescita e soddisfazione».