SANTA FIORA – «Il nostro gruppo consiliare d’opposizione del Comune di Santa Fiora, Un Comune per Tutti, ha inoltrato alla Procura della Corte dei Conti di Firenze, un dettagliato esposto, con 27 atti amministrativi allegati, riferiti alla nascita e al funzionamento della Fondazione Cultura Santa Fiora». A parlare sono i consiglieri Giacomo Albertini, Riccardo Ciaffarafà e Paolo Vichi.
«Fin dalla sua istituzione, voluta fortemente dal sindaco e dalla sua maggioranza, abbiamo sollevato seri e motivati dubbi sulla legittimità e sull’uso che ne viene fatto – affermano i consiglieri di opposizione -, quale braccio esterno all’Amministrazione stessa, per organizzare e gestire eventi, suscitando il fondato sospetto che in tal modo si aggirino norme e leggi che vincolano la spesa pubblica di un Comune».
«Ovviamente questa Amministrazione non ha sentito l’esigenza di coinvolgere l’opposizione, non prevedendo nessun suo rappresentante nel consiglio di amministrazione della Fondazione stessa dove anche l’ex sindaco risulta coinvolto come vice presidente – continua la nota -: un CdA composto tutto dal PD e che anche quest’anno ha ricevuto ben 110 mila euro dal Comune di Santa Fiora. Dunque soldi pubblici che vanno a finire in una Fondazione che non ha nessun controllo da parte di terzi. Ma la cosa più assurda ed inammissibile è che il presidente della Fondazione è il sindaco stesso: pertanto il presidente della Fondazione Federico Balocchi chiede i finanziamenti a Federico Balocchi sindaco di Santa Fiora e questo ultimo se li auto-concede cospicuamente e senza nessun controllo».
«Il sindaco si deve dimettere subito da presidente di una Fondazione che, a nostro parere, risulta illegale e illegittima fin dalla sua costituzione che gestisce senza controllo soldi pubblici. Al di là di ogni questione etica e morale, sarà la Corte dei Conti a chiarire se tutto ciò è conforme alla legislazione e alle norme vigenti: quello che possiamo dire – concludono – è che neanche la mente più fantasiosa e perversa sarebbe riuscita a confezionare un’assurdità come questa».