GROSSETO – “La politica sugli asili portata avanti negli ultimi anni dalla precedente amministrazione – commenta Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto – ha partorito un servizio decisamente poco equo per le famiglie grossetane. In più, il sistema ha prodotto il bizzarro fenomeno del parcheggio on demand: genitori che, non pagando la retta perché esenti, finiscono per scambiare l’asilo per una sorta di babysitter gratuito, da utilizzare in maniera sporadica ma, di fatto, occupando un posto che potrebbe essere utilizzato da famiglie che invece ne avrebbero reale bisogno. Noi vogliamo porre rimedio a tutto questo: chi può permettersi di pagare dovrà farlo, perché questo garantirà il servizio anche a chi è in difficoltà”.
Una serie di casistiche, in particolare, determinano la priorità per quei bambini che sono portatori di disabilità grave ai sensi della legge 104, documentata con verbale della Commissione Handicap; per quei bambini inseriti in un nucleo familiare monoparentale in grave difficoltà nello svolgimento di compiti di assistenza, cura ed educazione per assenza di un genitore per decesso, infermità gravissima del cento per cento, carcerazione, non riconoscimento, abbandono del nucleo familiare documentato da provvedimento del Tribunale per i Minori, in carico ai servizi sociali da almeno un anno alla data di pubblicazione del bando di ammissione, con dichiarazione Isee non superiore a 7.500 euro.
Accesso prioritario anche ai bimbi residenti nel Comune.
“Vogliamo garantire l’accesso per bisogno familiare – commenta Chiara Veltroni, assessore ai Servizi educativi – ad esempio genitori lavoratori, assenza di altre figure di riferimento, presenza di disabili o di carichi gravosi. Le tariffe delle rette saranno invece stabilite in base all’Isee. Parallelamente, vogliamo ottimizzare le spese per il Comune, puntando sulla consolidata eccellenza degli asili comunali e sulla conferma delle convenzioni. Anche la soppressione di Iside ed il ritorno alla gestione diretta va nell’ottica della riduzione dei costi e nel miglior utilizzo delle risorse da poter poi reinvestire nella qualità del servizio”.