BERLINO – Silenzio. Più silenzio del solito. Così il grossetano Guido Labate, che studia a Berlino, descrive l’atmosfera che si respira oggi, il giorno dopo l’attentato terroristico, nella città tedesca. Un tir si è lanciato contro la gente che, ieri sera, affollava i mercatini di Natale a Breitscheidplatz, nei pressi della Kurfuerstendamm, vicino alla chiesa intitolata al Kaiser Guglielmo, in una zona molto turistica e commerciale della città.
Labate, che studia alla Deutsch Akademi, e che durante l’attentato si trovava a casa, racconta di aver saputo dell’attentato dalla Tv, dopo che era stato contattato dall’Italia per sapere come stava. La città sembra comunque reagire. «Non c’è sgomento – racconta – solo silenzio. Vedere il mercatino e l’Europa Center chiusi non è stato un bell’effetto a Kurfurstendamm che è la via principale dello shopping: c’è sempre un sacco di gente soprattutto in questi giorni. La piazza e la metro sono stati chiusi ma ci sono ancora turisti in giro».
Questo attentato non ha comunque fatto cambiare idea a Guido sul proprio futuro. «Resterò qua. Qui la qualità della vita è più alta; i tedeschi non sono facili, specialmente con noi italiani, ma se rispetti le regole, ti dai da fare, studi il tedesco e ti comporti bene cercando di integrarti hai molte più possibilità. Ci sono tanti ragazzi, anche di 18 anni, che continuano a lasciare l’Italia per vivere qui. E sono sempre di più. Vedere i bambini di dieci anni la sera sulla metro di Berlino da soli o le case a piano strada senza sbarre o allarmi non ha prezzo… ».