GROSSETO – Con un parere formalmente inviato il 15 dicembre al Ministero dello sviluppo economico, alla conferenza unificata Stato Regioni e alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Autorità garante della concorrenza e dei mercati ha formalmente contestato i criteri e le procedure con i quali i Comuni stanno procedendo nell’applicazione della direttiva Bolkestein.
Tutto questo comporta la messa in discussione dell’Intesa raggiunta nel luglio 2012, che garantiva il rinnovo delle concessioni su area pubblica e la tutela del posto di lavoro per migliaia di aziende.
“Con questo atto del Garante per la Concorrenza si mette a rischio il futuro di decine di migliaia di famiglie italiane – afferma Maurizio Innocenti, presidente nazionale Anva Confesercenti – non condividiamo tale atto, né nel merito né nel metodo; poiché non si può, con colpevole superficialità, intervenire su un accordo raggiunto con grande difficoltà, e che salvaguardava il posto di lavoro di oltre 200mila aziende”.
“La decisione del Garante per la Concorrenza assume maggiore gravità, se consideriamo che l’Intesa è stata firmata oltre quattro anni fa; e che oggi centinaia di comuni hanno già attivato le procedure per il rinnovo garantito delle concessioni.”
“Ci siamo già attivati nei confronti della Conferenza delle Regioni, dell’Anci e del Governo affinché si garantisca l’occupazione alle aziende ambulanti interessate, e questo può accadere solo con la conferma in toto dell’Intesa – continua Innocenti – che resta l’unico strumento di garanzia per le imprese su area pubblica.”
“Se questo obiettivo non fosse raggiunto, metteremo la categoria in stato di agitazione; e annunciamo fin da ora che l’8 maggio 2017 ogni ambulante concessionario monterà comunque nel proprio posteggio. Non possiamo, infatti, permettere che l’applicazione di una Direttiva, che abbiamo sempre contrastato e contestato, divenga un problema sociale per il nostro Paese”.
“I fautori della contestazione all’Intesa, che in questi mesi hanno cercato in ogni modo di farla saltare ed hanno contribuito all’intervento del Garante per la Concorrenza, rischiano di ottenere quanto cercato – conclude Maurizio Innocenti – ma noi non permetteremo che questo avvenga e continueremo nella nostra battaglia ovvero ‘la tutela e salvaguardia del posto di lavoro’.