GROSSETO – Prosegue il percorso di organizzazione dell’azienda Usl Toscana sud est con il completamento delle strutture gestionali ospedaliere, territoriali e del dipartimento di prevenzione attraverso l’approvazione del repertorio che rappresenta l’elenco delle strutture complesse e semplici dipartimentali, in cui è suddivisa l’attività sanitaria.
A questo seguirà il documento che definirà il sistema degli incarichi professionali aziendali, tra cui le Unit, le reti e le sezioni, al momento in fase di concertazione con i sindacati.
Tra le novità emerge la strutturazione gestionale dei dipartimenti infermieristico e delle professioni tecnico sanitarie.
In particolare il dipartimento infermieristico e ostetrico si fa carico, attraverso le nuove strutture dirigenziali previste nel repertorio, di garantire le attività di propria competenza nella logica di un’elevata integrazione ospedale territorio attraverso la presa in cura degli assistiti.
Il dipartimento tecnico sanitario si struttura per assicurare livelli organizzativi e professionali capaci di integrarsi pienamente su tutte le linee.
Resta invariato il quadro organizzativo del dipartimento di Prevenzione, con un focus particolare sulla promozione della salute in staff alla direzione sanitaria.
Sul fronte del territorio, in attesa della seconda parte della riforma regionale che riguarderà novità particolari nella geografia delle zone distretto, viene confermata l’articolazione organizzativa a matrice con le unità funzionali e operative presenti, un potenziamento in particolar modo della salute mentale e dei sert per fornire una risposta più compiuta ai problemi emergenti e una struttura specifica per garantire l’organizzazione del percorso ospedale – territorio.
Maggiori novità sono rappresentate nell’organizzazione della rete ospedaliera.
Tutti e 13 gli stabilimenti ospedalieri si consolidano nelle strutture di pronto soccorso e medicina interna per garantire una qualificata assistenza clinica anche nei presidi di prossimità.
Ogni ospedale poi si caratterizza e sviluppa specifiche funzioni e ogni dipartimento clinico si proietta in una visione innovativa della medicina implementando nuove discipline e potenziando specifici settori in base all’epidemiologia dei bisogni sanitari.
Nello specifico le principali caratteristiche di ogni ospedale.
Arezzo e Grosseto sono i due ospedali di I livello della rete della Asl Sud est su cui si consolidano tutte le specialità presenti.
Di seguito la mappa di alcune delle novità, ospedale per ospedale.
Al Misericordia di Grosseto sono introdotte la struttura organizzative della chirurgia di urgenza, della reumatologia e viene potenziata l’endoscopia digestiva.
A Massa Marittima si consolidano le strutture organizzative presenti con la valorizzazione di competenze riconosciute quali la chirurgia della mano e della tiroide.
A Pitigliano , che resta punto di riferimento per la medicina integrata, sono inserite la struttura di medicina interna e quella di pronto soccorso.
A Castel del Piano, dove a brevissimo viene inaugurata la nuova risonanza magnetica, viene istituita una struttura di ortopedia che si avvarrà anche di letti destinati alla riabilitazione.
All’ospedale di Orbetello viene confermata la terapia intensiva, inserita la struttura di cardiologia, una di endoscopia digestiva, oltre alle nuove strutture di oculistica e ginecologia e il potenziamento del pronto soccorso.
All’ospedale di Abbadia San Salvatore viene consolidata la struttura di medicina interna; a Campostaggia viene riconfermata l’importanza della struttura di cardiologia e introdotta quela di oculistica, mentre a Nottola vengono introdotte le strutture di terapia del dolore e una di neurologia, consolidando in tutti e due gli ospedali le strutture presenti, compresa la chirurgia di urgenza.
Al San Donato di Arezzo sono introdotte l’unità operativa di radiologia interventistica, l’endoscopia digestiva, la struttura di reumatologia ed è costituita una struttura per la chirurgia di urgenza.
All’ospedale della Fratta a Cortona troverà maggiore spazio la struttura di procreazione medicalmente assistita.
L’ospedale del Valdarno avrà una struttura di endoscopia digestiva e una di cardiologia; è prevista per l’ospedale di Bibbiena la struttura di ortopedia; altra struttura di cardiologia è prevista per l’ospedale di San Sepolcro.
Per tutti gli ospedali della rete vengono potenziate le strutture organizzative del laboratorio analisi e dell’emotrasfusionale.
“Alla vigilia di questo passaggio cruciale – ha detto il direttore generale della Asl, Enrico Desideri – molte erano le preoccupazioni dei nostri operatori e dei nostri interlocutori istituzionali sull’assetto dell’Azienda. Ritengo, fin qui, di poter dire che le abbiamo superate. Le soluzioni, infatti, sono scaturite dal lungo lavoro e dal confronto tra la Direzione e i professionisti che hanno contribuito alla stesura del Repertorio, sulla base dei bisogni rappresentati da ogni singolo territorio. Sono convinto di proporre ai nostri cittadini un modello di assistenza innovativo e rispondente ai bisogni di salute e ai nostri operatori un’organizzazione che valorizzerà ulteriormente il loro lavoro”.