GROSSETO – Nelle scorse settimane, alla presenza di Tonino Giardino, responsabile nazionale di Impresa Pesca Coldiretti, di Danilo Di Loreto, riferimento regionale della stessa struttura e del referente locale di Coldiretti per il settore, Cristian Serra, nella sede provinciale dell’organizzazione maremmana, si è tenuto un incontro alla presenza dei numerosi pescatori associati di Coldiretti.
In apertura il direttore provinciale, Andrea Renna, ha sottolineato, tra le altre cose, ancora una volta il ruolo imprescindibile dei pescatori. “Circa un mese fa – commenta oggi Renna – ancora una volta, purtroppo, si è voluto lanciare un allarme che non solo non condividiamo ma che è rifiutato con forza dai tantissimi pescatori della zona di Follonica e Scarlino. Secondo alcuni la pesca al rossetto potrebbe distruggere la prateria di Posidonia. Non vogliamo fare polemiche, non ci appassionano e non è certo nel nostro stile. Intendiamo solamente difendere l’onesto lavoro dei nostri soci che non meritano esposti alla Procura (la nostra struttura nel caso difenderà gratuitamente i propri associati) su questi argomenti. L’instancabile lavoro dei nostri pescatori, a nostro parere, non può e non deve essere messo in dubbio anche nella tutela ambientale che assicurano ogni giorno che sono in mare e non solo. La pesca del Rossetto nel Golfo di Follonica, ma anche in altre zone della costa tirrenica e ligure, non si effettua con lo strascico ma con la sciabica da natante, detta anche sciabichello, che forma un sacco contenente soltanto il branco dei rossetti individuato in precedenza grazie all’apparecchiatura elettronica di bordo che consente di “vedere” i rossetti in mare. La pesca è quindi mono specifica, altamente selettiva (sono irrilevanti catture di altre specie di pesce), limitata (ciascuna imbarcazione non potrà effettuare più di 60 pescate) ed è impossibile che possa in alcun modo causare l’impoverimento della fauna alieutica e/o recare alcun danno all’ambiente marino poiché non penetra nel fondale. Sostenere che chi la pratica possa essere poco attentaall’ambiente mi sembra francamente troppo – chiosa Renna. L’impoverimento del Golfo di Follonica, ma anche di tutta la costa italiana è un problema che esiste, ma non è corretto additare quali responsabili i pescatori di rossetto. La causa dell’impoverimento dei mari è da attribuire – conclude Renna – casomai all’eccessivo carico antropico, al riscaldamento del pianeta, all’inquinamento del mare, all’inquinamento del terreno che si riversa in mare e al prelievo della pesca sportiva”. In conclusione Impresa Pesca Coldiretti Grosseto ricorda che tra l’altro nella graduatoria dei lavori più pericolosi in agricoltura ci sono proprio i pescatori. “ Magari uno non lo penserebbe mai – aggiunge Renna – eppure il lavoro più pericoloso in assoluto è proprio quello del pescatore. Su 1000 lavoratori del settore, i decessi sono oltre 60 (60,36%).
I pescatori ogni giorno hanno a che fare con le incertezze del mare, con diversi strumenti come reti, trappole, canne da pesca e altri dispositivi per la cattura dei pesci che possono essere davvero molto pericolosi nel precario equilibrio del moto ondoso. Motivo in più per rispettarli. Coldiretti Impresa Pesca ha anche commentato positivamente l’avvenuto finanziamento dei Flag e sarà parte attiva per le altre fasi progettuali garantendo assistenza fiscale, tributaria e legale a tutti i pescatori associati.
I numeri della pesca al Rossetto – Venendo ai numeri, spiegano da Coldiretti Impresa Pesca Grosseto, le imbarcazioni autorizzate a tale pesca in Toscana sono 41 distribuite nella provincia di Grosseto e di Livorno. Nel Golfo di Follonica la pesca del Rossetto è svolta da 10 imbarcazioni locali (tra Puntone di Scarlino e Piombino). Durante due o tre mesi invernali e secondo la pesca, circa 10 imbarcazioni di Livorno (non 50 come qualcuno ha sostenuto) si spostano nel Golfo di Follonica perché vi è più abbondanza di Rossetto rispetto ad altre zone.
Il Rossetto (Aphia Minuta) è un pesce adulto (non è novellame); è un piccolo ghiozzetto che ha abitudini solitarie e pelagiche e che solo in particolari condizioni marine, durante alcuni mesi invernali, si aggrega in piccoli branchi nei fondali tra dieci e venti metri di profondità. Solo e soltanto in questa circostanza può essere pescato.
Corrisponde al vero che ha grande pregio commerciale con un prezzo medio all’ingrosso intorno ai 40 Euro/Kg.
Ci sono studi che vanno avanti da circa 25 anni sul rossetto e sulla sua pesca. Tali studi hanno convinto anche la scrupolosa Comunità Europea sulla sostenibilità di tale pesca, attraverso adeguato piano di gestione, approvato dal Comitato Tecnico Scientifico della CE, monitorato da Università di Genova e ARPAT, gestito da un’ organismo di Gestione, controllato da Capitanerie di Porto e da Commissari Europei.