SCARLINO – «Il porto di Scarlino di Leonardo Ferragamo riveste grande interesse per il territorio, è un importante volano per l’economia locale, a condizioni però che funzioni e sia gestito con competenza». L’affermazione è del Comitato porto canale che continua « Purtroppo tutti i soggetti in causa, dai pescatori nella fiumara, ai commercianti che gestiscono le attività all’interno della struttura portuale, ai dipendenti che negli ultimi giorni hanno subito tre licenziamenti, lamentano una situazione di grande sofferenza».
«Anche i titolari di posto barca che sono stati una delle principali fonti di finanziamento dell’intero complesso, sono ancora una volta sul piede di guerra – prosegue la nota -. E’ di appena qualche anno fa il loro ricorso alle vie legali, ma purtroppo nonostante la collaborazione e la disponibilità profusa dagli utenti, gli impegni per una trasparente e buona gestione, come previsto nel contratto, sono stati costantemente e irrimediabilmente disattesi».
«Ad oggi, vista la confusione che regna nel porto, non è stato possibile neppure definire il bilancio preventivo 2016, tanto meno quello del 2017 – afferma il comitato -. In compenso si pagano al “buio” da anni spese di gestione elevatissime e non di competenza, se non addirittura mai effettuate. I servizi offerti, non sempre all’altezza, scontano una gestione improntata all’improvvisazione, poche le manutenzioni e gli interventi sulle strutture, che vengono addebitate agli utenti per cifre sostanziose e discutibili. Spese che dovrebbero essere concordate, monitorate e verificate da una Commissione, prevista dal contratto, ma la Società non si è resa mai disponibile».
«In compenso, nell’arco di un anno e mezzo, un turbinio di amministratori, lautamente pagati dagli utenti, si sono avvicendati sul ponte di comando – continua la nota -. Questo non ha certo aiutato l’affidabilità e la chiarezza nella gestione, tantomeno la sicurezza dei posti di lavoro e l’investimento nel Porto. Anche in occasione della recente Consulta del Mare, tenutasi a Scarlino lo scorso 24 novembre, l’associazione Porto Canale, che riunisce gli utenti del Porto, preoccupata per la situazione complessiva, esprimendo la propria vicinanza ai lavoratori licenziati, che si trovano a pagare per gli errori altrui, ha dichiarato di non poter ulteriormente accettare passivamente una situazione così compromessa, tanto da ipotizzare a breve una nuova azione legale e una costante informativa sui media».
«La Marina di Scarlino non ha competitors per location e strutture, ma ciò non è stato sufficiente. Per fare impresa seriamente non si possono vendere aspettative e promesse, ci vuole professionalità e programmazione, e soprattutto è necessario improntare la gestione alla trasparenza, alla correttezza nei rapporti e alla valorizzazione di tutte le risorse che ruotano intorno al Porto, cosa che – conclude il comitato Porto Canale – fino ad oggi non è stata mai perseguita».
Aziende presenti nel Porto: Concessionario Pro.Mo.Mar Spa, Marina Management Srl, Soc. di Gestione La Marina Srl, Cantiere Scarlino Yacht Service Srl, Resort Baia Scarlino.
Fatturato complessivo oltre i 10 milioni. Dipendenti attivi circa 50 oltre a tutto l’indotto che è difficile quantificare, ma significativo per il territorio. Posti Barca 964 – porto fra i più grandi d’Italia