ORBETELLO – Legambiente sta preparando le osservazioni sul tracciato Tirrenico. In questi anni, in più di un’occasione, l’associazione si è espressa a sostegno della messa in sicurezza dell’Aurelia come unica alternativa possibile. Questa posizione è ancora più marcata dopo l’analisi del progetto predisposto dalla Sat che presenta evidenti criticità.
“Stiamo predisponendo le osservazioni – ha affermato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – per dimostrare come alcune scelte sull’ultima parte di tracciato, il 5b, siano sbagliate e dividano in due la Maremma, soprattutto per l’assenza di viabilità alternativa. Continuiamo a ribadire che la scelta migliore per quanto riguarda il corridoio Tirrenico rimane la messa in sicurezza e l’adeguamento dell’Aurelia, trasformandola in una superstrada a quattro corsie e risolvendo così le gravi problematiche legate alla sicurezza. Continuare a parlare di autostrada è del tutto incompatibile con le esigenze della Maremma Toscana, oltre ad avere un impatto negativo sul territorio e a rendere difficilissimi gli spostamenti locali”.
L’Aurelia è oggi una fondamentale arteria per gli spostamenti locali e la cancellazione delle uscite comporterebbe spostamenti difficilissimi tra i centri e le frazioni per raggiungere le stazioni e le spiagge, il Parco della Maremma e l’oasi di Burano, isolando le comunità di Capalbio, Rispescia e Grosseto. Le conseguenze impatterebbero in maniera decisamente preoccupante sullo sviluppo di questo territorio.
“Oltre a questo il modello autostradale è in conflitto con le scelte di sviluppo intraprese in questa zona sia in campo agroalimentare che turistico. La Maremma – continua Gentili – si sta imponendo come terra di turismo di qualità che ha i suoi punti di forza su peculiarità ambientali uniche a livello nazionale e su produzioni agroalimentari d’eccellenza che, insieme, fanno di questo territorio una meta del turismo slow, del benessere e degli stili di vita sostenibili. A maggior ragione in questa fase delicata per l’assurda situazione del Governo alla guida del paese, occorre una scelta che sia tempestività, che rispetti l’economia e il territorio mettendo in sicurezza l’attuale Aurelia. Legambiente si appella con forza ai sindaci dei territori e alle categorie economiche e sociali per chiedere alla Regione un intervento che cambi rotta”.