GROSSETO – Percosse, lesioni, omissioni di controllo. Sono già tre le denunce, da parte di tre differenti famiglie, a carico di un insegnate maremmano. Tre casi distinti e separati, ma vicini nel tempo. La prima denuncia, quella per percosse, risale al 16 novembre. Il giorno prima, una bambina, come risulta dalle dichiarazioni della mamma, sarebbe stata presa a calci dall’insegnate tanto da riportare una lesione alla caviglia.
Nella mattina del 15 novembre, la madre era stata contattata da una bidella perché la ragazza si era fatta male durante la lezione, aveva una caviglia gonfia e dolorante. In un primo momento la ragazza non ha voluto dare spiegazioni alla madre, solo il mattino successivo ha riferito l’aggressione da parte dell’insegnante.
Sempre a novembre risale la seconda denuncia. Un’alunna aveva raccontato alla madre di essere stata fatta cadere dall’insegnante riportando una distorsione alla caviglia.
«Mentre stava facendo la lezione […] a un certo punto, prima di arrivare nei pressi dell’insegnante, mia figlia barcollava e quando è giunta all’altezza del professore, questi le faceva uno sgambetto, tanto da farla cadere a terra.» si legge nel verbale datato 22 novembre. La bimba, al ritorno a casa, aveva riferito l’accaduto a sua madre che, vista la caviglia gonfia e il dolore, aveva deciso di recarsi al Pronto soccorso. Dopo le prime medicazioni la ragazza è stata inviata all’ospedale per una visita radiologica e ortopedica. Sul verbale di Pronto soccorso è stato annotato «Trauma distorsivo provocato da uno sgambetto dal professore durante l’ora di lezione». Il giorno seguente i genitori hanno sporto denuncia ai carabinieri contro l’insegnante.
Lo stesso insegnante che nella giornata di ieri, 1 dicembre, è stato denunciato da un’altra mamma per omissione di soccorso e omissione di vigilanza. In questo caso il figlio della donna, che sarebbe stato vittima di un’aggressione da parte di altri compagni durante l’ora di lezione, ha riportato ferite sul viso, un «trauma facciale ed escoriazione al volto» come riporta il verbale del Pronto soccorso. Il professore non sarebbe né intervenuto né avrebbe prestato soccorso al ragazzo. «Mio figlio ha visto l’insegnante seduto dietro un banco che non si interessava del fatto che piangesse, fosse dolorante e fosse uscito correndo a chiedere aiuto.» Il ragazzo, medicato da altri insegnanti, è stato accompagnato dai genitori al Pronto soccorso da dove è stato rimandati a casa con una prognosi di otto giorni. Un quarto caso, che però era stato archiviato, risale all’anno scorso. Tre casi in meno di un mese. Una situazione che sta diventando sempre più pesante, soprattutto per i ragazzi. E proprio i ragazzi abbiamo deciso di tutelare, in accordo con le famiglie, non scrivendo il luogo e la scuola in cui i fatti sarebbero accaduti, e su cui indagano i carabinieri.