FOLLONICA – Piena fiducia nella magistratura che dovrà far luce ed accertare eventuali responsabilità e massima fiducia e sostegno all’assemblea dei sindaci e a al consiglio direttivo dell’Ato. Questo in sintesi il messaggio contenuto nella mozione approvata dal consiglio comunale di Follonica dopo l’inchiesta sull’Ato sud e le conseguenze per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti.
«In questo momento – spiegano dal Comune di Follonica – occorre, infatti, rilanciare l’impegno all’interno dell’Autorità anziché sottrarsi e rivendicare il ruolo che le amministrazioni hanno all’interno del Direttivo (di cui Follonica fa parte) e dell’Assemblea dei Sindaci. L’intento di questo Comune è inoltre quello di espletare, in applicazione del Regolamento per il Controllo della gestione e per la verifica del rispetto del Contratto di Servizio che l’ATO ha recentemente approvato, ogni iniziativa di controllo prevista dell’attività del soggetto gestore e garantendo la puntuale e rigorosa applicazione del contratto di servizio».
«Condividendo la decisione della Regione Toscana di istituire una apposita commissione d’inchiesta interna per effettuare tutti gli approfondimenti, e nella consapevolezza di voler proseguire l’azione affinché il Gestore “Sei Toscana” garantisca più elevati livelli di efficienza e di rispondenza alle esigenze dei cittadini, il contenimento dei costi e l’azione efficace gestione del riciclo, nella mozione il Consiglio comunale ha espressamente chiesto alla Regione Toscana di garantire il massimo supporto ai Comuni per superare questa delicata, ma anche, e soprattutto, di aprire un momento di riflessione ampio, libero e senza pregiudizi che coinvolga tutti gli attori in campo a partire dai Comuni per arrivare ad un progetto condiviso di revisione della normativa regionale vigente».
«Il Consiglio Comunale, inoltre, chiede alla Regione toscana di rivalutare l’ipotesi di un unico ATO regionale, che desta forti e convinte perplessità da parte dei territori in quanto destinato ad accentrare ulteriormente i luoghi della programmazione e del controllo; questo comprometterebbe definitivamente quel percorso di decentramento, già iniziato all’interno dell’ATO Toscana Sud, attraverso l’istituzione delle Aree Omogenee di Raccolta, volto a consentire a tutte le zone in cui si articola il territorio delle province di Siena, Arezzo, Grosseto e della Val di Cornia di essere adeguatamente rappresentate all’interno dell’ATO nelle loro istanze e nelle loro necessità. Ultima, ma non meno importante, presa di posizione del Consiglio è quella sulla necessità di individuare celermente il nuovo Direttore Generale di Ato procedendo attraverso un meccanismo trasparente e di pubblica evidenza».