GROSSETO – I livelli dei parametro di arsenico e mercurio nell’acqua distribuita da Acquedotto del Fiora nei 56 comuni gestiti sono sotto il limite di legge.
La risorsa erogata è sottoposta a costanti controlli sia da parte del gestore stesso che della Asl di competenza e qualsiasi parametro che non rientrasse nei limiti previsti dall’attuale legislazione verrebbe immediatamente segnalato e sarebbe emessa una ordinanza di non potabilità.
Acquedotto del Fiora interviene così circa quanto apparso oggi (8 novembre) sui media in merito alla presunta presenza di arsenico in eccesso nell’acqua distribuita sul versante grossetano dell’Amiata e in particolare nei comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Seggiano e Santa Fiora e relative frazioni.
Le analisi effettuate negli anni 2012-2016 sull’acqua distribuita in tali zone evidenziano valori medi di arsenico abbondantemente entro il limite previsto dal decreto legislativo 31/2001, fissato a 10 microgrammi/litro: pertanto valori medi inferiori a 5 microgrammi/litro come citato nella nota stampa costituiscono un obiettivo non richiesto dalla normativa di riferimento.
La risorsa erogata inoltre è costantemente monitorata sia da Acquedotto del Fiora che dalla asl, in quanto proprio il decreto 31/2001 prevede il doppio controllo sulla qualità dell’acqua, uno interno ad opera dei singoli gestori e uno esterno eseguito dall’azienda sanitaria locale competente.
Per quanto riguarda le analisi effettuate da Acquedotto del Fiora, gli esiti sono pubblicati con cadenza semestrale sul sito www.fiora.it nella sezione dedicata alla “qualità dell’acqua”: sono quindi pubblici e liberamente consultabili da tutti i cittadini.
Per quanto riguarda le analisi effettuate privatamente dai cittadini, citate nella nota stampa, va sottolineato che non viene specificato se siano riferite ad acqua di rubinetto e, come è noto, Acquedotto del Fiora è responsabile dell’acqua distribuita fino al punto di consegna, ma non di quella all’interno della rete privata. Inoltre, non viene specificato né il metodo di analisi utilizzato per il parametro arsenico, né tantomeno come sia stato eseguito il campionamento e se il campione sia stato correttamente stabilizzato e conservato.
Acquedotto del Fiora ha sempre mostrato grande attenzione nei confronti della problematica riguardante l’arsenico, tanto da essere tra i primi gestori ad affrontare la questione quando il già citato decreto legislativo 31/2001, recependo una direttiva europea, ha abbassato il limite per l’arsenico da 50 a 10 microgrammi/litro. Dopo aver chiesto deroga in via cautelativa, il gestore ha realizzato gli impianti di abbattimento necessari a rispettare i nuovi limiti: il primo è stato realizzato a Gavorrano, presso il pozzo San Giorgio, successivamente è stata la volta degli impianti di Follonica, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Arcidosso, Casteldelpiano e Montieri, per un investimento di circa 2,5 milioni di euro.
Acquedotto del Fiora torna quindi a rassicurare i cittadini sulla salubrità dell’acqua erogata, sottolineando ancora una volta che qualora venissero riscontrati parametri non conformi a quelli previsti dall’attuale legislazione verrebbe immediatamente emessa una ordinanza di non potabilità da parte della asl competente. Infine, il gestore ricorda che è a disposizione di chiunque per confrontarsi nel merito dei dubbi o di qualsiasi chiarimento necessario.