GROSSETO – I dipendenti della Tim protestano contro la disdetta aziendale della contrattazione di secondo livello. Accadrà domani, mercoledì 9 novembre alle 17, nella sede di via Manetti, con un flash mob.
La disdetta della contrattazione di secondo livello equivale ad un taglio salariale medio di 1200 euro l’anno: si tratta del salario logistico e del modo di ricalcolo del Tfr circa 30 euro al mese in meno. “Attualmente – fanno sapere alcuni dipendenti – l’azienda è in preda ad una crisi che noi lavoratori chiamiamo “ansia di risultato” – l’organizzazione del lavoro non è tarata per assistere la clientela ma bensì per far raggiungere gli obiettivi oggetti di dratifica al management. Ovvio che in questa situazione, il servizio svolto alla clientela ed il servizio universale verrà viziato da una cattiva organizzazione mirata non alla missione aziendale ma agli interessi del management”.
Da parte dei lavoratori c’è anche apprensione perché a loro parere l’infrastruttura di rete su cui transitano tutte le comunicazioni del paese, comprese quelle degli altri operatori di telecomunicazioni fino all’ultimo miglio è in forte difficoltà: le autorità della concorrenza starebbero per aprire a tutti l’accesso alla manutenzione, cosa che sempre secondo alcuni lavoratori Tim creerebbe il caos più totale, nel senso che ognuno riparerebbe i guasti del suo committente, magari guastando la linea del concorrente attesta vicina che funzionava.
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