GROSSETO – Dopo l’Acquedotto del Fiora e l’amministrazione comunale di Grosseto, il Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud. I vertici di Confartigianato Imprese Grosseto hanno organizzato un altro incontro tra gli associati e uno degli enti che operano con il sistema delle imprese: stavolta di fronte a una platea di imprenditori, nella sede dell’associazione di categoria in via Monte Rosa, c’erano il direttore generale del Consorzio, Fabio Zappalorti, e il direttore amministrativo Carlo Cagnani.
Un incontro particolarmente atteso, visto che il Consorzio 6 Toscana Sud – dopo la riforma attuata con la legge regionale 79 del 2012 – è quello con la maggiore estensione territoriale: 611.700 ettari e competenza su 54 Comuni delle Province di Grosseto e Siena, con 180mila consorziati e un’attività di assistenza al territorio che spazia da quella ordinaria, con le manutenzioni sul territorio finanziate dai contribuenti, a quella legata ai lavori commissionati dalla Regione e finanziati da fondi comunitari.
«La riforma – fanno sapere da Confartigianato Imprese Grosseto – ha portato novità rispetto al Consorzio che conoscevamo. Si apre uno scenario nuovo, perché il territorio di competenza non è più fatto da 28 Comuni: dovremo confrontarci con le realtà di una provincia limitrofa. E se prima l’ente gestiva direttamente alcuni lavori, anziché affidarli alle imprese locali, ora è necessario trovare il giusto equilibrio.
Anche se, a questo proposito, va detto che tra tutte le stazioni appaltanti il Consorzio di bonifica è una di quelle che tengono maggiormente presente il concetto del valore aggiunto che porta un’impresa locale. E il direttore Zappalorti ha evidenziato campi operativi dai due a tre milioni. È un messaggio alle nostre imprese». La parola ai vertici del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud.
«E’ compito dell’ente pubblico – dice il direttore generale Fabio Zappalorti – avvalersi il più possibile, nei limiti previsti dalle normative di settore, di imprese locali per i lavori, garantendo loro un utile di impresa. E’ anche vero, d’altra parte, che sono sempre stato contrario al sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa: molto meglio le varie forme ribasso, a condizione che si consideri il progetto centrale rispetto all’appalto. Dunque ci troviamo di fronte due sfide per poter operare rapidamente con risultati migliori: progettare bene e creare un albo delle imprese che possa assicurare garanzie agli operatori locali e all’ente. In qualche modo, nell’ambito della rotazione, è possibile affrontare la controversa questione del rating delle imprese. E’ evidente che il rapporto con le associazioni di categoria resta cruciale».
Una precisazione agli imprenditori che lamentano tempi lunghi e burocrazia: «Il nostro bilancio – dice il direttore amministrativo del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud, Carlo Cagnani – si divide in lavori che finanziamo con il tributo di bonifica e lavori in concessione, dove è la Regione a finanziare gli interventi per stati di avanzamento. A volte sembra che ci sia eccessiva burocrazia, ma è la legge che ci impone questo. Abbiamo attivato un sistema il più efficiente possibile quando commissioniamo un lavoro: a volte i tempi si allungano, ma solo per questioni legate al rispetto delle normative. Cerchiamo comunque di ridurre l’iter al minimo rispetto ad altri enti o strutture perché sappiamo quanto questo sia importante per le imprese».