SANTA FIORA – I consiglieri del gruppo di opposizione “Ricostruire in Comune”, Davide Mariotti e Maurizio Cinelli, intervengono sulla situazione della consegna della corrispondenza a Santa Fiora.
“Come consiglieri comunali – scrivono – ci associamo a quanto già segnalato dai consiglieri di opposizione di Santa Fiora. Da mesi, a causa dei tagli al personale ed ai mezzi di trasporto perpetrati da Poste Italiane, la corrispondenza, anche nel nostro comune, viene consegnata a singhiozzo, rimanendo per giorni stipata nella sede centrale. Questo causa un notevole disservizio per la cittadinanza – soprattutto quella più anziana del comune di Roccalbegna – già costretta ad arrangiarsi a causa della chiusura dell’ufficio postale di Cana e del ridimensionamento delle aperture nelle frazioni. Chiusure degli uffici che, al momento, sembrano sospese, ma che sappiamo riprenderanno copiose con l’avvento del nuovo anno”.
“Purtroppo Poste Italiane – incalzano Mariotti e Cinelli – un tempo al servizio dei cittadini, ha da tempo sviluppato una mentalità puramente imprenditoriale. Gli uffici meno frequentati – e quindi meno remunerativi – vengono smantellati con un colpo di spugna, con arroganza, e senza rispetto per i piccoli risparmiatori che contribuiscono agli utili dell’azienda. Utili che, solo nel 2015, sono stati di circa 552 milioni di euro. Come se non bastasse i sindacati postali parlano addirittura di una svendita di Poste ad una cordata cinese.
Invitiamo il sindaco Galli e la sua squadra a mobilitarsi in prima persona, senza limitarsi agli spot e ai proclami fatti fino ad ora. E’ necessario agire nelle sedi preposte, facendo presente il grave disservizio subito finora dalla cittadinanza, e segnalando la questione al prefetto – come stiamo facendo noi dell’opposizione – in aggiunta alla raccolta di firme per la petizione popolare”.
“Come gruppo di opposizione – si legge ancora nella nota – intendiamo anche contestare il ruolo ambiguo di Cassa Depositi e Prestiti, ente che gestisce il deposito dei libretti postali, e che negli anni passati svolgeva un ruolo fondamentale per le amministrazioni pubbliche. Tale ente poteva garantire la rinegoziazione dei tassi di interesse sui mutui (il comune di Roccalbegna ad esempio ne ha contratti talmente tanti negli ultimi 10 anni da non poterne più accendere di nuovi, e continua a pagare ingenti somme di denaro sugli interessi maturati). Allo stato attuale ha subito pesanti privatizzazioni delle proprie quote, cominciando a perdere quel ruolo di supporto sociale per piccole e medie imprese ed enti pubblici che una volta ricopriva.
In un contesto storico in cui, se vincesse il sì al referendum del 4 dicembre, gli amministratori locali e la cittadinanza verrebbero allontanati sempre di più dal potere decisionale riguardo la propria collettività, i rappresentanti dei cittadini all’interno del consiglio comunale di Roccalbegna sono richiamati al loro dovere, ed invitati a gran voce al costante controllo e monitoraggio dei diritti della popolazione”.