A cura di Marco Gasparri
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Ad inizio 2016 Mark Zuckerberg aveva detto: “L’instant messaging sta per diventare la più grande piattaforma in grado di aiutare gli utenti a collegarsi con tutti i tipi di servizi in modo nuovo”. Non è stato un caso, quindi che abbia speso ben 22 miliardi per acquistare WhatsApp.
Stando ai dati più recenti le quattro messaging app più popolari (We Chat, Facebook Messenger, WhatsApp e Viber) hanno 500 milioni di utenti attivi in più rispetto a Facebook,Twitter, Linkedln e Instagram messi insieme.
In generale, quindi, le persone passano molto più tempo a messaggiare piuttosto che sulle piattaforme social. Le messaging app sono usate mediamente nove volte al giorno tantochè pare che dopo un solo mese dall’installazione la app di messaggistica coprano oltre il 60% dell’uso totale di app dello smartphone.
Indubbiamente, questa è la grande vera novità dei nostri giorni: saranno le messaging app a diventare in tempi brevissimi il nuovo “social” del mondo mobile.
Quindi tale successo, unito alla crescita dei dati di e-commerce da smartphone, porterà in brevissimo tempo ad una netta crescita del conversational commerce che accoppia la praticità delle chat con la convenienza di poter comunicare direttamente con il brand, la boutique o il negozio dove si acquista.
Possiamo aspettarci che le persone nei prossimi anni non useranno gli smartphone e le messaging app solo per parlare con i propri amici, ma anche per fare shopping e relazionarsi direttamente con le aziende che offrono prodotti e servizi.
Sicuramente questa nuova frontiera dell’e-commerce ci appare ancora remota: in realtà l’era del conversational commerce è prossima e rappresenta un’interessante svolta nel mondo della tecnologia e del business, rendendo l’esperienza di acquisto più intuitiva e familiare per il cliente e dando spunto per infinite nuove possibilità di marketing per le aziende.
Si prospetta uno scenario in cui le app di messaggistica diventeranno i nostri assistenti personali negli acquisti. Un esempio: mi serve un vestito nero che costi meno di 90 euro. Scrivo all’interno dell’app il mio messaggio di richiesta e in pochi secondi ricevo in risposta un link al vestito perfetto per me con la possibilità di pagare direttamente in app e i dati per la spedizione già impostati.
Questa frontiera vedrà in prima fila non solo grandi marchi, ma anche piccoli negozi retail che possono fare della relazione con il cliente il loro punto di forza.
Ovviamente, non c’è bisogno di ricordare che l’obiettivo principale dovrebbe essere la creazione di un’esperienza soddisfacente e coinvolgente. Il conversational commerce è uno strumento, non il fine ultimo della strategia.
* Marco Gasparri è Direttore di Studio Kalimero, agenzia di comunicazione e marketing. Si occupa da sempre di innovazione e di divulgazione di nuovi media e tecnologie.