GROSSETO – “Vi chiedo una preghiera per noi ad Aleppo. Questa notte tutta la città non ha potuto dormire e fino ad adesso continuano i bombardamenti su tutte le nostre zone. Abbiamo cancellato il catechismo, conservando solo la Messa delle 11. Abbiamo passato momenti difficili negli ultimi giorni, ma oggi la situazione è ancor più difficile”. Era stato questo il messaggio che alcune settimane fa p. Ibrahim Alsabagh, parroco della comunità latina ad Aleppo, aveva fatto recapitare agli amici sparsi in Italia. Parole che manifestavano il grande momento di sofferenza a cui è sottoposta la popolazione della martoriata città siriana, ma dalle quali traspare anche la voglia di non arrendersi al male, alla guerra, alla morte, alla violenza. Speranza contro ogni speranza.
P. Ibrahim da pochi giorni è riuscito a raggiungere l’Italia, per toccare varie città – da Milano a Napoli – e raccontare quel che sta accadendo ad Aleppo, le drammatiche difficoltà nelle quali la popolazione vive, la paura, lo sconforto, il dolore, ma anche l’impegno della comunità cristiana a non arrendersi. I frati francescani continuano quotidianamente nel loro servizio per la gente e tra la gente, condividendo con loro le avversità, ma cercando anche di far sì che soprattutto i giovani e i bambini possano continuare a trovare nella parrocchia di san Francesco un luogo di ristoro, di amicizia, di fraternità.
Domenica 30 ottobre p. Ibrahim farà tappa anche a Grosseto. Sarà una visita veloce, ma molto importante per rinsaldare il legame di affetto costruito con Aleppo in questi anni. Alle 11 presiederà la Messa nella parrocchia della Santa Famiglia, in via Unione Sovietica, offrendo la sua testimonianza. Durante la celebrazione, don Desiderio Gianfelici, vicario generale della diocesi di Grosseto, consegnerà a p. Ibrahim a nome del Vescovo (impegnato a Pistoia coi giovani dell’Unitalsi) e di tutta la Chiesa di Grosseto quanto raccolto grazie alla lotteria “Una luce per Aleppo”, che ha permesso di mettere insieme oltre 28mila euro, grazie alla generosità di tantissime persone.
Chi vorrà potrà partecipare alla Messa, salutare p. Ibrahim e condividere, nella preghiera, il dramma della popolazione di Aleppo, per chiedere a Dio di sostenere la fede e la speranza della comunità cristiana, affinché continui ad essere seme di carità per tutti.