FOLLONICA – Sulla vicenda dell’ippodromo intervengono con una nota Gente di Follonica e il Partito socialista. “La vicenda giudiziaria dell’ippodromo ha avuto, finalmente, il suo esito – scrive – e, sebbene si debba attendere il dispositivo della sentenza per capire bene alcuni aspetti giuridici, è il momento di aprire la riflessione e la discussione sul futuro di questo impianto. Diciamo subito che non saremmo assolutamente d’accordo con ipotesi di destinazione delle cosiddette foresterie a residenze: oltre a non essere nel contesto adatto, rischieremmo di creare un ghetto e di favorire situazioni socialmente disagiate”.
“La logica vorrebbe che fosse rispettata la destinazione di luogo per eventi, sportivi, turistici, ricreativi – proseguono Gente di Follonica e il Psi -: l’ippica non può più assolvere a questa funzione. L’idea che proponiamo nella discussione è quella di trasformarlo in un parco tematico: una “via di mezzo” tra Gardaland e Cavallino Matto in salsa maremmana. Un parco attrattivo che spazi dal divertimento puro alla valorizzazione del territorio: la posizione è ottima, vista la presenza dello svincolo della superstrada e la dotazione di parcheggi. In questo contesto, le foresterie potrebbero finalmente avere la destinazione per cui sono state costruite: ricettiva. Il complesso dell’impianto si presta verso questo indirizzo”.
“Le scuderie, ad esempio – affermano Gente di Follonica e Psi – oltre a servire per gestire i cavalli anche per manifestazioni (es. dei butteri), potrebbero essere il punto di partenza per gite a cavallo nei vicini parchi, scuola ippica, ecc. La pista, a sua volta, può accogliere spettacoli e manifestazioni sportive non solo equestri, ma anche di altro tipo (biciclette, acrobatiche) Lungo le foresterie, a piano terra, è possibile collocare la vendita di prodotti, gadget, punti ristoro, locali con musica, ecc. Proprio rispetto ai luoghi di ritrovo, qui potremmo dare risposta al cosiddetto “popolo della notte” (i giovani soprattutto), a quelle iniziative, cioè, che che si prolungano nella notte e che in città contrastano con la normativa sul rumore e le esigenze di residenti e turisti”.
“Nell’impianto, poi, ci sono spazi adeguati e liberi per installare attrazioni quali le montagne russe a tema (la vecchia miniera, i boscaioli e carbonai). giochi d’acqua, giochi didattici (sempre collegati alla storia ed alla natura del territorio), scivoli giganti e così via. Un parco che potrebbe assumere un interesse nazionale (“Maremmaland”), unendo divertimento, sport, capacità di marketing e tipicità. Si può fare? Ci possiamo ragionare – concludono -: difficile, ma forse potrebbe essere un modo per farlo passare da criticità – che rimane – a risorsa”.