ORBETELLO – “Il dibattito pubblico orbetellano sta pericolosamente avvitandosi attorno a questioni che hanno ben poco a che vedere con quella lungimiranza politica che andiamo disperatamente cercando” è con queste parole che Gianluca Cangi, segretario dei Giovani Democratici del Comune di Orbetello, rompe il silenzio ed entra a gamba tesa nella discussione politica locale.
“Non è più possibile assistere passivamente ad uno scontro continuo sui social network basato esclusivamente sull’offesa reciproca. I temi da affrontare sarebbero moltissimi ma, purtroppo, vengono tutti drammaticamente messi in ombra da polemiche sterili e fuori luogo. Perché, ad esempio, non parlare di lavoro? Perché non dibattere in merito a problemi concreti, possibilmente uscendo dalla dimensione virtuale della quale la nuova amministrazione sembra essere drammaticamente ostaggio? La disoccupazione è una piaga che affligge in maniera trasversale tutte le generazioni ma che, partendo dal piccolo, dal locale, può essere affrontata e gestita al meglio. Nascondere la polvere sotto il tappeto, limitarsi ad accendere le luminarie a tempo di record ed invitare chef di prim’ordine in occasione del prossimo Gustatus non servirà a creare occupazione né, tanto meno, ad incentivare l’economia della zona in maniera duratura. E non ci sto a sentirmi dire che si tratta di eventi volti a dare nuova linfa alla ripresa economica del nostro territorio. Non sono questi gli interventi di cui ha bisogno Orbetello. Pensarlo sarebbe come credere che per mettere in sicurezza un edificio pericolante è sufficiente intonacarne la parete frontale.”
“Anagraficamente, – prosegue Cangi – mi sento molto vicino a tutti quei giovani che, pur di lavorare, decidono di lasciare la propria terra e la propria casa. Ma posso affermare con non poca certezza di sentirmi vicino anche alle famiglie di questi ragazzi, a tutti quei genitori che si chiedono se non valga davvero la pena spingere i propri figli ad allontanarsi da Orbetello. Una cosa è certa: il nostro territorio avrebbe molto da offrire a tutti quei giovani pronti per andare a cercare fortuna all’estero. Quello della destagionalizzazione non è un argomento da sbandierare solo il campagna elettorale. Al contrario, deve rappresentare un obiettivo da raggiungere nel minor tempo possibile. Attenzione, destagionalizzare il turismo non significa creare eventi una tantum, slegati tra loro e del tutto privi di logica. La destagionalizzazione, piuttosto, è un processo che potrebbe consentire al nostro territorio di godere di un flusso turistico continuo pressoché in ogni periodo dell’anno. Non solo destagionalizzazione, però, ma anche valorizzazione dei turismi cosiddetti di nicchia. Insomma, le prospettive di sviluppo ci sono tutte. Resta da capire quale sia la reale volontà di un’amministrazione che, per il momento, si è dimostrata molto disponibile a recepire le segnalazioni in merito a lampioni spenti ma che, purtroppo, si è dimostrata cieca e sorda nei confronti delle reali problematiche del paese. Sia chiaro, non si tratta di una dissertazione finalizzata ad apologizzare l’operato della precedente amministrazione, screditando le azioni degli attuali eletti. Il mio è solo un grido dall’allarme e, al contempo, un primo passo volto a mettere un freno ad una deriva del tutto incompatibile con l’interesse pubblico. Basta con le offese su Facebook, con le dichiarazioni a colpi di commenti sui social network, con frasi che pesano come macigni soprattutto se pronunciate da chi si dovrebbe fare portatore delle istanze di tutti i cittadini. Basta con un continuo ed estenuante battibecco da soap opera di basso livello. Non si amministra un Comune con le emoticon né, tanto meno, con qualche velato invito a tacere. Serve professionalità. Le questioni da affrontare sono moltissime e sono tutte estranee alla dimensione virtuale dei social network. Da segretario dei Giovani Democratici sento forte il dovere di mettermi al servizio della mia comunità e di farmi portatore delle istanze di tutti i miei concittadini che hanno necessità che vanno ben oltre gli spot elettorali del politico di turno. Orbetello non deve essere più un posto da cui andare via. Orbetello deve tornare ad essere un posto in cui restare.”