GROSSETO – Rispettare la legge e dare l’esempio positivo, perché istituzioni e amministratori sono i primi a doverlo fare. È questo il senso della “battaglia” che il centrosinistra sta portando avanti sulla questione della rappresentanza di genere nella giunta di Vivarelli Colonna.
Un caso che ha provocato anche lo “scontro” istituzionale tra difensore civico, chiamato in causa dai consiglieri di minoranza di Pd, Passione Grosseto e Lista Mascagni, e presidente del consiglio comunale Claudio Pacella.
«Stupisce che – spiegano i consiglieri di opposizione -, dopo i chiarimenti e gli inviti che il Difensore civico della Regione Toscana ha rivolto al Sindaco di Grosseto, sia intervenuto, senza essere interpellato, il Presidente del Consiglio Comunale Pacella a rimproverarci per aver sollevato il problema. Così facendo, il Presidente Pacella ha commesso tre errori».
«Il primo. E’ certamente deplorevole che il Presidente di un organismo lato sensu legislativo inviti, proprio lui, a non rispettare una legge attaccando chi di quella norma chiede il rispetto. Il secondo, è che non tocca a lui rispondere. E’ il Sindaco che ha formato (a questo punto possiamo dirlo: illegittimamente) la Giunta e che deve ora dare una risposta; non risponda a noi, se non vuol darci tale soddisfazione, ma chiarisca al Difensore civico. Terzo. Non è certo consono alla figura istituzione che Pacella riveste intervenire così nella discussione politica (peraltro ripetendo un errore commesso nei mesi scorsi in occasione della querelle sui richiedenti asilo accorsi in aiuto del vivaio devastato dal rogo sviluppatosi a Principina). Con il rischio di perdere quell’autorevolezza richiesta per poter essere considerato il Presidente di tutto il consiglio comunale».
«Tornando alla questione che ci interessa, siamo convinti che una battaglia per il rispetto delle leggi, in una democrazia, non può mai essere considerata di retroguardia. Oggi riguarda la composizione della Giunta, ma domani potrà interessare altri aspetti. Del resto non possiamo pensare che non ci siano altre donne grossetane in grado di ricoprire il ruolo di assessore».
«Il Sindaco segua dunque l’invito del difensore civico ed inserisca un’altra donna nella propria giunta. La troverà senza difficoltà e si renderà conto che la scelta potrà essere fatta per doti politiche (come è giusto che sia), non certo per ragioni di quote».