GROSSETO – Le unità di anatomia patologica degli ospedali di Arezzo e Grosseto, Asl Toscana Sud Est, escono dal dipartimento di diagnostica e approdano a quello di oncologia: perché, se nelle altre due Asl invece tutto rimane com’è? Secondo quali criteri? Si è tenuto conto delle difficoltà organizzative anche rispetto alle altre attività di laboratorio che inevitabilmente la decisione ha provocato? Lo domanda alla Regione, con un’interrogazione a risposta scritta già arrivata a destinazione protocollo, il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (capogruppo Forza Italia) alla luce delle ripetute segnalazioni di disagi soprattutto da parte degli operatori, ma che poi si riflettono gioco forza sui pazienti.
La decisione è arrivata nel luglio scorso con due distinte delibere (873 e 875) del direttore generale: «Da informazioni giunte al sottoscritto – scrive Mugnai – tale nuovo assetto non è stato preceduto da alcun tipo di consultazione ufficiale con i responsabili delle Unità Operative e dei Dipartimenti di provenienza e apparentemente senza alcuna valutazione degli effetti che tale variazione avrebbe potuto provocare». Effetti che adesso si fanno apprezzare: «La nuova configurazione –attesta infatti l’interrogazione – ha provocato una serie di problemi soprattutto dal punto di vista organizzativo e costringe a rivedere numerose sinergie con il Laboratorio Analisi». Per altro, a voler ben guardare, anche gli assetti del sistema sanitario definiti dalla Regione vedono «l’Anatomia Patologica inserita nell’area di Medicina di Laboratorio e anzi nella delibera 1235/2012 si parla esplicitamente di sviluppo di sinergie con la Genetica Medica e la Medicina Trasfusionale». Infatti, «nelle altre due nuove Asl della Toscana, l’Anatomia Patologica è parte dei Dipartimenti di Medicina di Laboratorio e nell’area fiorentina è stato fatto un percorso esattamente contrario a quello sopra descritto».
E allora: perché? E’ in sostanza ciò che Forza Italia vuol sapere quando articola il quesito chiedendo «quali siano le basi tecnico scientifiche che hanno determinato il nuovo assetto in aperto contrasto con le delibere della Giunta Regionale e con le scelte organizzative delle altre due Aziende Sanitarie della Toscana e senza alcuna apparente valutazione delle ricadute organizzative».