TALAMONE – Accordo tra Comune di Orbetello e Guardia Costiera che lascia trapelare una grande volontà di rimboccarsi le maniche per risolvere la questione del dragaggio del basso fondale del porto di Talamone. Ieri pomeriggio, infatti, nel primo incontro ufficiale tra il nuovo comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano, Valerio Berardi e gli amministratori lagunari è stata prorogata di ulteriori 45 giorni l’ordinanza che era stata emessa la scorsa primavera e che fissava le regole per la navigazione nella parte nord del porto di Talamone, comprendente sei pontili ed alcune catenarie dove c’è gran necessità di riportare il fondale a livelli adeguati al traffico diportistico.
Una dilazione temporale che, però, sarà vincolata all’avvio delle procedure tecniche ed amministrative per la soluzione del problema: «Nella giornata di ieri c’è stato il primo incontro ufficiale fra la nuova amministrazione e il comandante, Valerio Berardi, che ha registrato la presenza del sindaco Casamenti, degli assessori Berardi e Covitto, del responsabile dell’urbanistica Teglia – spiega il consigliere con delega al demanio, Ivan Poccia, anch’esso presente all’incontro – è stata l’occasione per accogliere il nuovo comandante ma soprattutto per discutere del porto di Talamone visto che il 30 settembre scadeva l’ordinanza della capitaneria e al fine di scongiurare una immediata ed eventuale chiusura del porto».
«Riguardo a questo il comandante Berardi, accompagnato dal titolare dell’Ufficio locale Marittimo di Talamone Preziosi, si è reso disponibile ad un dialogo costruttivo che tuteli gli operatori ma che al contempo stimoli gli Enti preposti ad accelerare l’iter per la risoluzione dell’ormai annosa situazione dei fondali. Per questo la Capitaneria ha prorogato l’ordinanza di ulteriori 45 giorni al fine di permettere alla nuova amministrazione di poter verificare il da farsi anche perché, dalla prima segnalazione del problema del basso fondale, sono passati due anni e mezzo e nulla è stato fatto dall’amministrazione precedente, se non le analisi dei fondali a cura dei concessionari. Di fatto – conclude lui – ci è stata lasciata in eredità una situazione grave a cui bisognerà mettere subito mano, con il Comune che farà la sua parte e si metterà subito in moto per sollecitare gli Enti preposti, in primis la Regione, a cercare una soluzione condivisa e rapida magari approfittando della nuova normativa sui dragaggi appena entrata in vigore che in tal senso dovrebbe snellire ulteriormente l’iter previsto dalla Legge 84/94.»