BATIGNANO – Domenica 25 settembre il vescovo Rodolfo presiederà il rito di chiusura della Porta Santa della misericordia nella pieve di san Martino a Batignano.
Il rito avrà inizio alle 17.30 con la Messa solenne. La Porta Santa era stata aperta da mons. Cetoloni lo scorso 16 aprile a conclusione di una giornata storica per il paese alle porte di Grosseto. La Diocesi, infatti, si era messa in cammino da Nomadelfia a Batignano per conoscere e venerare p. Giovanni Nicolucci da San Guglielmo, scelto come “testimone della misericordia” in questo anno giubilare.
Arrivati a Batignano, il Vescovo aveva presieduto la concelebrazione eucaristica all’aperto, alla quale erano intervenuti, fra gli altri, il priore generale degli Agostiniani scalzi, Ordine religioso a cui è appartenuto il venerabile Giovanni, insieme con il sindaco e il parroco di Montecassiano, paese delle Marche che ha dato i natali a p. Nicolucci. A Batignano il venerabile Giovanni trascorse parte della sua esistenza in Maremma, nel convento alle pendici del paese, mentre nella pieve di san Martino sono conservati i suoi resti mortali.
Dopo quella della Cattedrale e della cappella dell’ospedale, quella nella chiesa di Batignano è stata la terza Porta Santa aperta nella Diocesi di Grosseto.
In questi mesi sono state numerose le iniziative intraprese per diffondere sempre di più la conoscenza della figura del venerabile p. Giovanni. In particolare la realizzazione di una mostra itinerante, che ha toccato numerose parrocchie, sulla vita e la spiritualità di p. Nicolucci. La mostra è stata possibile grazie al contributo finanziario della Pro loco di Batignano ed è stata curata dal parroco don Pier Mosetti con la collaborazione di Chiara Lucifero, Emiliano Eusepi, Daniele Bai, Alberto Ragosta. Negli undici pannelli, testi tratti da “Un roveto ardente”, libro scritto da p. Ignazio Barbagallo, e foto di Marco Caruso e Arcangelo Alessandri.
A giugno, poi, è stata inaugurata la grande tavola raffigurante il venerabile Giovanni, opera dell’artista grossetano Francesco Mori, resa possibile grazie al generoso contributo finanziario di don Carmelo e don Nunzio Mocciaro, che sono stati parroci a Batignano in tempi diversi, e della sorella Francesca, che hanno voluto compiere questo gesto col desiderio di contribuire ad offrire a tutta la comunità cristiana della Diocesi un segno artistico capace di racchiudere il senso stesso dell’esistenza del venerabile, spesa totalmente nell’ascolto e nell’annuncio del Vangelo, attraverso la predicazione e l’ascolto delle confessioni.