GROSSETO – Due auto della Cgil, in due sere differenti, sono state prese di mira per atti vandalici. Gli specchietti delle vetture sono stati spaccati. Uno con il vetro rotto, l’altro addirittura a terra. Il primo raid è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì, e il secondo la scorsa notte. Improbabile dunque che si sia trattato della bravata di qualche ragazzino.
«Davanti ad una delle auto abbiamo trovato a terra alcuni cavi elettrici – afferma Andrea Ferretti della Cgil – e quindi nel timore che l’auto fosse stata manomessa abbiamo chiamato anche il 113 che ha allertato la Digos».
Le auto, parcheggiate sul retro della sede in via Repubblica Dominicana, a Grosseto, sono senza i colori e le scritte della Cgil, e questo fa pensare che chi si è accanito contro gli specchietti lo abbia fatto osservando bene quali erano le macchine del sindacato.
Una delle due auto è stata utilizzata in passato per gli appostamenti per smascherare la piaga del caporalato, e comunque la Cgil è esposta su vari fronti e vertenze, tanto che l’ipotesi più probabile è sicuramente quella che si sia trattato di un atto intimidatorio contro l’operato del sindacato.
«In questo momento – spiega il segretario della Camera del lavoro di Grosseto, Claudio Renzetti – non facciamo nessuna ipotesi rispetto a quello che è successo, e ci affidiamo alle indagini della Polizia. La Cgil è un sindacato che ogni anno in provincia di Grosseto gestisce circa 300 vertenze e quindi è prudente non esprimere giudizi perentori rispetto a quello che comunque sembra essere un evidente atto d’intimidazione».
«D’altra parte, siamo un’organizzazione costantemente esposta su tanti fronti sociali perché ci mettiamo sempre la faccia e non rinunciamo mai a dire cosa pensiamo, come sulla difesa dei valori antifascisti della Costituzione, o a denunciare abusi e situazioni d’illegalità, come abbiamo fatto nel caso del caporalato in agricoltura. Quando la nostra gente ha documentato le condizioni indegne dei lavoratori reclutati dai caporali, costretti in centinaia a dormire in accampamenti posticci vicino all’ippodromo e all’argine dell’Ombrone, o ha denunciato azioni di reclutamento nelle vicinanze dei centri di accoglienza dei richiedenti asilo. Questi atti d’intimidazione, ad ogni modo, ci motivano ancora di più a insistere nella nostra azione. Come sempre serenamente e mantenendo la calma – conclude Renzetti -, a testa alta e alla luce del sole».
La Cgil ha sporto denuncia alla Questura di Grosseto.