GROSSETO – «Come ogni anno all’apertura della caccia assistiamo impotenti a vari soprusi e violazioni, senza organi di controllo che facciano rispettare norme e tutela ambientale». Così un nostro lettore, Gian Luca Fiacchi scrive alla nostra redazione in merito alla riapertura della caccia.
«Il primo giorno di caccia 4-5 cacciatori sono entrati nel mio piccolo appezzamento di terreno in località Barbaruta, alle porte di Grosseto, e oltre a sentirsi padroni, un loro cane è venuto praticamente nei pressi della casa». Fiacchi si è sentito «letteralmente circondato a casa propria. Non si è liberi di andar nei campi con il proprio cane. Le distanze sono di difficile calcolo ma spesso i 150 metri di distanza dalle abitazioni sono disattesi. Ho una piccola coltivazione di zucchine segnalata con cartelloni, qui oltre a farci scorrazzare i cani, hanno ucciso anche una lepre».
«È veramente difficile da digerire che la domenica giorno in cui puoi dormire un po’ di più, alle sei senti già gli spari vicino casa. Ma chi la difende la quiete pubblica? Forse il riposo di una settimana di lavoro ha meno valore di una battuta di caccia? L’azienda che conduco attua il metodo biologico, ma il piombo (metallo pesante) non è un pericoloso inquinante?»